Una città più sicura, nella quale i giovani siano consapevoli protagonisti delle regole e del valore della legalità. Questo l’obiettivo del progetto “Educare alle regole” a cui il corpo di Polizia Municipale e gli assessorati alla pubblica istruzione e mobilità, con la collaborazione di “Apple – associazione per promuovere la legalità”, danno avvio coinvolgendo, in un periodo sperimentale di formazione, i ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori. La sperimentazione, che per il primo anno sarà rivolta a sei classi, interesserà non solo studenti e insegnanti ma anche, novità assoluta, i genitori.
Un’occasione per mettere a fuoco sia gli atteggiamenti degli adulti nella trasmissione della loro personale esperienza, sia le motivazioni del comportamento trasgressivo dei giovani quando sono in sella alle due ruote.
Infondere un’attitudine corretta nella circolazione è una strada per diffondere una conoscenza più generale sull’importanza e utilità delle regole, educando le nuove generazioni al valore della legalità come prassi quotidiana.
Utilizzare pertanto la strada come campo di prova per il superamento di quell’individualismo che è uno dei principali limiti alla vita comunitaria.
“In tal senso – afferma il comandante della Polizia Municipale Marco Andrea Seniga – occorre andare oltre il concetto di educazione stradale come semplice conoscenza tecnica e di addestramento, by-passando l’apprendimento mnemonico per andare direttamente all’apprezzamento della funzione e del ruolo che, appunto, ‘gioca’ nella vita sociale la disciplina”.
Il progetto costituisce anche un momento di verifica e analisi dei programmi di educazione stradale, patrimonio del Comune di Firenze.
Sono infatti ormai quasi venti anni che l’ufficio Vigilandia del corpo di Polizia Municipale, in collaborazione con l’assessorato alla pubblica istruzione, promuove nelle scuole elementari, medie inferiori e superiori iniziative incentrate sull’educazione stradale con l’organizzazione di corsi volti a sensibilizzare gli studenti al corretto uso della strada e dei veicoli, attraverso un metodo di insegnamento articolato in fasi teoriche e pratiche prevedono la partecipazione, a fianco degli insegnanti, di agenti di Polizia Municipale che portano direttamente in classe la esperienza e professionalità, al fine soprattutto di:
- formare i più giovani ad essere domani bravi “utenti” della strada in qualsiasi veste si presentino (pedoni, ciclisti, ciclomototoristi, automobilisti), divulgando le norme che regolano la circolazione stradale;
- far conoscere l’agente di Polizia Municipale non tanto come figura repressiva di addetto esclusivamente al traffico, ma come operatore con compiti di controllo in campo amministrativo, annonario, edilizio e ambientale, di informazione, di aiuto e consulenza nei vari momenti di necessità, nonché di tante altre attività connesse al servizio.
“L’obiettivo finale – ha detto l’assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri – è quello di creare un laboratorio che avvii un processo che responsabilizzi direttamente i minori, creando una leva giovanile studentesca, che possa aiutare i ragazzi a comprendere l’importanza della legalità e sicurezza urbana”.
Come l’assessore alla mobilità Marzia Monciatti ha recentemente rimarcato, questa scommessa può essere vincente solo riuscendo a coniugare i necessari interventi di urgenza a fronte delle continue e ripetute stragi sulle strade, alle quali nessuno può rimanere indifferente, con un progetto di più lunga scadenza che faccia dei bambini e degli adolescenti i protagonisti di un’educazione alle regole vissuta non come rigidità noiosa, ma come un vero e proprio gioco nel quale il premio può e deve diventare salvarsi la vita, salvarla agli altri e vivere in sicurezza.