La Provincia di Prato, ente più “rosa” della Toscana per percentuale delle presenze in giunta e in consiglio, nominerà l’8 marzo, nel corso di una seduta speciale del consiglio provinciale, la commissione Pari opportunità uomo/donna. L’istituzione della commissione costituisce il punto di arrivo di un cammino iniziato con l’approvazione dello Statuto della Provincia che fissa in modo chiaro la creazione di questo organismo. Attraverso un processo di lavoro, che ha visto anche momenti di formazione specifici, le donne della Provincia sono arrivate alla definizione di un Regolamento che fissa tutte le norme per l’istituzione della commissione.
Della Commissione faranno parte “di diritto” la consigliera di Parità provinciale (nominata dal ministero del Lavoro) e tutte le componenti della giunta e del consiglio. Altre 15 donne saranno nominate sulla base della selezione effettuata con un bando pubblico. La Provincia di Prato registra la più alta percentuale regionale per presenza femminile nella giunta e nel consiglio. Nella giunta su 8 assessori 4 sono donne, si tratta di un 50% che supera in larga misura la media regionale del 32,8%.
Maglia rosa alla Provincia di Prato anche per le elette: su 24 consiglieri ci sono 7 donne, un 29,2% che stacca decisamente la media regionale del 18%. E a proposito di numeri è anche il caso di ricordare che tra i dipendenti effettivi della Provincia le donne sono 61, a fronte di 42 uomini.
E’ l’impegno femminile e il suo contributo allo sviluppo del mondo del lavoro nel settore tessile che ha il ruolo di protagonista nella quinta edizione del Premio “Città delle donne”. La chiave d’oro e perle, che simbolicamente apre la città alle donne, sarà consegnata domenica prossima, 5 marzo, ad Aida Barni Galli, imprenditrice indu-striale.
La quinta edizione del Premio “Città delle donne” è stata presentata questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, dalla vicepresidente della Provincia, Geradina Cardillo, e dall’assessore alle Pari opportunità del comune di Prato, Beatrice Magnolfi. Le due ammi-nistratrici hanno illustrato il fitto calendario di appuntamenti – organizzati in tandem da Provincia e Comune – che caratterizza la celebrazione dell’ 8 marzo. “L’obiettivo del pre-mio – ha sottolineato Magnolfi – è quello di mettere in evidenza le grandi risorse femminili che spesso restano nascoste.
La scelta di privilegiare il mondo del lavoro tessile – ha ag-giunto – vuol dare anche un segnale di fiducia a questo settore”. La vicepresidente Cardillo ha sottolineato la varietà delle figure femminili che caratterizzano la realtà del lavoro tessile e che vengono messe in evidenza con il premio: dai ruoli più tradizionali e “antichi” a quelli più innovativi legati alle profonde trasformazioni del settore. La giuria del premio ha deciso di assegnare anche due menzioni speciali: a Patrizia Bo-gani, docente ed esperta di materie tessili e a Letizia Santanna, ex operaia specializzata in diverse grandi aziende dell’area e oggi pensionata e scrittrice di poesie, fiabe e racconti.
Altre venticinque donne, con tante diverse storie personali e professionali, verranno pre-miate come rappresentanti di quell’universo femminile che ha svolto e svolge un ruolo de-cisivo nella crescita della dimensione economica dell’area pratese. Il premio “Città delle donne” giunge quest’anno alla quinta edizione. La manifestazione, legata alle celebrazioni dell’8 marzo, è stata voluta dalla Provincia e dal Comune di Prato. La giuria del premio è formata da Mara Bernocchi, consigliera provinciale, dalla senatrice Annamaria Bucciarelli, da Paola Giugni, consigliera comunale, da Laura Menichini, presi-dente della sezione Imprenditoria femminile della Confesercenti, da Maria Rosaria Milazzo, presidente di Donne Impresa di Confartigianato, da Lucia Nencioni, consigliera provin-ciale, da Annalisa Nocentini, segretario regionale Enti locali della Uil, da Rita Pieri, consi-gliera comunale e da Raffaella Pinori, presidente del Gruppo Giovani industriali.
Il premio, nato nel 1996, è stato assegnato nella sua prima edizione a Pamela Villoresi. Nel 1997 la chiave d’oro è andata ad Ofelia Giugni, un pezzo di storia della città, operaia tessile e staffetta della Brigata partigiana Bogardo Buricchi. Nel 1998 il premio è stato as-segnato ad Anna Fondi, simbolo di impegno nella vita civile, politica e sociale. Lo scorso anno il “Città delle donne” ha avuto come protagoniste le donne impegnate nella realtà del volontariato. La chiave d’oro è andata a Milena Bacci Sardi che fin dagli anni Sessanta ha legato la sua vita alla battaglia per i diritti dei portatori di handicap.