Definita dalla Giunta regionale la ripartizione del miliardo e 850 milioni approvato dal Consiglio regionale per la realizzazione del progetto interculturale nell'anno 2000. Strumento della programmazione regionale, sostenuto dalla nuova legge regionale 611 del 2000, "Interventi finalizzati allo sviluppo di strategie interculturali in Toscana", si realizza attraverso l'integrazione delle politiche culturali, sociali ed educative ad ogni livello istituzionale, sull'intero territorio toscano. Obiettivo generale del progetto è la promozione di una cultura fondata sui valori dell'incontro, del confronto e dello scambio tra tutte le persone che vivono in Toscana, indipendentemente dal sesso, dall'età, dalla provenienza.
Il progetto si rivolge all'insieme della popolazione residente in Toscana, con particolare attenzione al mondo della scuola.
Gli strumenti principali per la sua realizzazione sono una una rete stabile di "centri interculturali", diffusa sull'intero territorio regionale, a partire da una prima rete di 60 centri nel 2000; la produzione di nuovi saperi sui diversi terreni del confronto interculturale, attraverso "campus" tematici; programmi di manifestazioni teatrali, musicali e convegnistiche; la produzione di strumenti didattici e di informazione; interventi di comunicazione.
Una rete stabile di "centri interculturali" costituisce l'obiettivo strategico del progetto regionale. La prima rete, da ampliare nei prossimi anni, comprende 60 situazioni sull'intero territorio regionale. I "centri", ognuno con la propria identità (centri di documentazione, centri donna, case della pace, case delle culture, biblioteche interculturali ecc.) e in collaborazione con gli enti locali, sviluppano programmi di attività rivolti alla popolazione del territorio, con particolare attenzione al mondo della scuola.
Nel periodo ottobre-dicembre 2000 i primi 60 centri della rete svilupperanno un programma coordinato di iniziative (musicali, teatrali, laboratoriali, didattiche) rivolte alla scuola toscana e ai giovani.
In preparazione di questo grande incontro autunnale con la scuola, nel mese di maggio si terrà a Firenze la prima conferenza regionale sulla scuola. Alla costruzione della prima rete dei centri sono destinati 600 milioni delle risorse regionali. I "campus", che si realizzeranno tra luglio e agosto e si concluderanno con una "Festa delle porte aperte" sull'Amiata, sono strumenti per la produzione di indirizzi teorici e programmatici finalizzati all'orientamento della società toscana in una prospettiva interculturale.
I campus vedranno la partecipazione di circa 150 esperte ed esperti da tutto il mondo e attraverseranno il territorio toscano secondo precisi itinerari che coinvolgeranno circa 110 Comuni. I primi campus dell'estate 2000 sono dedicati a cinque settori tematici. Il campus sulle "culture delle donne" produrrà indirizzi per la pubblica amministrazione sul terreno del sostegno a processi di empowerment delle donne e in particolare delle donne immigrate. Il campus sulle "culture della parola e della scrittura" produrrà un "dizionario dei luoghi comuni" (nel doppio senso di stereotipi da decostruire e parole e concetti da condividere in una società a misura di differenze e di diritti di cittadinanza) da consegnare al mondo della scuola.
Il campus sulle "culture della storia e della memoria" produrrà percorsi di ricerca e strategie didattiche per l'insegnamento della storia e la valorizzazione della memoria. Il campus sulle "culture della religione" è finalizzato all'individuazione di percorsi educativi per intervenire sul terreno della libertà religiosa. Il campus sulle "culture dell'abitare" produrrà una "carta della progettazione interculturale" che orienti la pubblica amministrazione nella gestione del territorio. Alla realizzazione dei primi campus del 2000 e' destinato 1 miliardo e 50 milioni dello stanziamento regionale.
55 milioni sono destinati alla realizzazione di un programma da realizzare in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, tra maggio e dicembre. 60 milioni saranno impiegati nella produzione di strumenti di informazione e strumenti didattici per la scuola. Saranno inoltre finanziati alcuni progetti territoriali d'area, particolarmente significativi per il forte coinvolgimento dei Comuni e della popolazione locale.