Domenica 27 febbraio si è conclusa la due giorni dei giovani musicisti tedeschi per gli Amici della Musica. A distanza di due anni dalla loro ultima apparizione fiorentina il Quartetto formato da Natalia Prishepenko (violino), Heime Muller (violino), Volker Jakobsen (viola) ed Eckart Runge (violoncello), tutti artisti diplomati alla Scuola Superiore di Musica di Lubecca e vincitori di prestigiosi premi internazionali, ha ulteriormente raffinato la già eccelsa espressività, cimentandosi con testi difficili di autori moderni.
Nell’ultima serata alla Pergola il Quartetto ha aperto l’esibizione con il Movimento di quartetto in do minore di Schubert, opera originale e non accademica, in cui l’atmosfera religiosa del brano è caratterizzata da una ripetizione rapida, in modo ininterrotto, della nota, sia nell’accompagnamento che nel tema principale. E sempre il tremolo è il protagonista anche del Quartetto per archi n. 6 del compositore ungherese Barto’k , quando nel movimento della “Marcia” il motivo introduttivo è esposto dal violoncello sulla base ripetuta dgli altri strumenti.
La seconda parte del concerto vede i tre pezzi per quartetto d’archi di Stravinskij, Danse, Eccentric e Cantique, eseguiti in modo impeccabile dai quattro artisti che hanno sottolineato i sussulti e i ritmi del compositore russo, portando in superficie i richiami della musica atonale. Nell’ultimo brano è il trionfo dei suoni e del colore musicale, anche teatrale, nell’esecuzione del Quartetto per archi in mi minore di Verdi, incursione dell’autore italiano, quasi un gesto di sfida, nel campo della musica strumentale da camera: opera che ebbe un enorme successo nella Germania wagneriana.