L’Opera pia per gli indigenti strumento di intervento per la politica abitativa della città
Su questo punto si è svolto un incontro in Palazzo Vecchio tra i rappresentanti dei sindacati degli inquilini (Sunia, Sicet e Uniat), l’assessore alla casa Tea Albini e il sindaco Leonardo Domenici. L’incontro ha rappresentato anche l’occasione per un chiarimento dopo le polemiche insorte, nel dicembre scorso, quando furono resi noti dalla stampa cittadina alcuni casi di famiglie con redditi medio alti, inquiline dell’Opera pia.
Sindacati degli inquilini e amministrazione hanno ribadito che il precedente protocollo d’intesa, aggiornato nel ’97, ha svolto una funzione positiva poiché ha consentito forme di tutela delle famiglie più deboli.
L’accordo sindacale ha rappresentato un importante strumento di innovazione riformista e di garanzia di moralità nelle relazioni sindacali nelle politiche abitative dei patrimoni pubblici o sociali. Si sono anticipate le scelte della Regione Toscana per la normativa Erp e quella della legislazione nazionale sulla riforma del regime delle locazioni.
Oggi, tuttavia, in un mutato contesto sociale e normativo, si avverte l’esigenza di un ulteriore adeguamento e di una innovazione di questo strumento.
Per definire nel merito i contenuti e le forme di questo adeguamento del protocollo d’intesa, i rappresentanti degli inquilini e l’amministrazione hanno deciso di avviare un tavolo di confronto e approfondimento.