La legge, proposta dai Verdi su suggerimento e stimolo del Coordinamento delle associazioni di astrofisica, prevede l'elaborazione di un piano regionale di riduzione dell'inquinamento, rispetto al quale si dovranno conformare anche le future installazioni di impianti di illuminazione pubblica, nonche' l'individuazione e la tutela di 24 siti di osservazione astronomica.
"Una normativa che esprime attenzione per problemi tutt'altro che marginali - spiega l'Assessore all'Ambiente Del Lungo- e che va ben oltre gli interessi delle associazioni di astrofili.
Si calcola infatti che tra il 30 e il 50% dell'illuminazione si disperda in atmosfera. E' questa dispersione che produce l'inquinamento luminoso, ma da' la misura anche di come, riducendolo, sia possibile conseguire un effettivo risparmio energetico. E' una normativa, insomma, che va nella stessa direzione dell'impegno che abbiamo concretizzato nel nostro piano energetico regionale".
La Toscana e' la terza regione italiana, dopo la Val d'Aosta ed il Veneto ad essersi dotata di una legge contro l'inquinamento luminoso che, secondo gli astrofisici, impedisce di vedere bene le stelle anche con i telescopi elettronici.
Il testo prevede incentivi ai Comuni, che saranno quantificati con il bilancio del 2001, affinche' sostituiscano il tipo d'illuminazione dello loro strade e piazze e indichino anche ai privati sistemi non inquinanti d illuminazione nei regolamenti edilizi. ''La soluzione e' semplice - spiega il capogruppo dei Verdi Tommaso Franci - basta convertire gli impianti d'illuminazioni esistenti con altri che non disperdano la luce verso l'alto, in questo modo si puo' recuperare la vista del cielo notturno ed ottenere anche un risparmio energetico''.
Devono essere cambiati lampade e portalampade - sintetizza Alessandro Ghiandai dell'Associazione astrofisica toscana -, iniziando da quelle zone dove esistono osservatori scientifici e popolari, adottando lampade a vapori di sodio''.