E' stato approvato dal Consiglio provinciale con i voti favorevoli di DS, Democratici, PdCI, PPI e Verdi e quelli contrari di AN, CCD, FI e Rifondazione. Con identico esito è stato approvato insieme al bilancio il Piano Provinciale di Sviluppo, il documento di programmazione che accompagnerà la crescita della nostra provincia fino al 2004.
L'alto valore del Piano di Sviluppo, presentato al Consiglio dal vicepresidente della Provincia Riccardo Conti, è stato messo in evidenza dal capogruppo dei DS, Tiziano Lepri, che ha parlato di un documento moderno e riformista, che guarda al mercato per generare occupazione ma nella logica della creazione di uguali opportunità per tutti.
Positivo il giudizio sul bilancio e sulla coalizione, espresso insieme all'augurio che la Giunta consolidi il proprio ruolo di guida della maggioranza.
Critica invece la dichiarazione del capogruppo di Rifondazione Eugenio D'Amico. Piano e bilancio non sono frutto di scelte in favore dei lavoratori ma di scelte fatte altrove: sui tavoli di concertazione, a Palazzo Vecchio, nelle holding. Rifondazione rivendica al contrario una politica "alta" negli organismi rappresentativi, per dare ai cittadini servizi migliori.
Il Piano non è all'altezza delle necessità ed il bilancio non consente di collegare gli obiettivi alle previsioni di spesa, "sono libri dei sogni con tante pagine bianche", ha commentato il rappresentante del CCD Alessandro Corsinovi.
La Provincia farà due passi indietro invece di un passo in avanti. Ma le tasse aumentano e poveri i cittadini se la Provincia potesse metterne altre.
I tributi non devono aumentare quando ci sono altre strade, ha detto il capogruppo di Forza Italia Carlo Bevilacqua, che ha insistito sul fatto che il Piano di sviluppo è un documento "in declino", che non dà risposte, mentre nel bilancio si afferma una volontà di innovazione che non ha riscontri nelle cifre.
Davide Filippelli e il capogruppo Andrea Cantini hanno espresso la disponibilità dei Democratici ad un coinvolgimento nel governo della Provincia, che deve rinnovarsi e consolidarsi a fronte delle nuove e maggiori competenze e responsabilità dell'ente.
Il quadro definito da Piano di Sviluppo e bilancio è ben impostato e richiede di essere rafforzato politicamente.
Dichiarazioni favorevoli a Piano e bilancio sono state espresse da Sergio Gatteschi, dei Verdi; da Giovanni Vignoli, del PPI, che ha invitato a portare il confronto fra le forze politiche sui temi che contano e che sono comprensibili dai cittadini; da Alessio Pancani, del PdCI, che ha espresso fiducia nella volontà della Giunta provinciale di affrontare le questioni sociali insieme all'auspicio che anche la Villa di Castelpulci trovi alla fine una sua destinazione proprio nell'ambito del sociale.
Infine per Pier Giuseppe Massai, di AN, Piano di Sviluppo e Bilancio sono solo strumenti per "vivacchiare", che non incidono sulla realtà della nostra provincia.
Nulla di nuovo rispetto al passato. Non positivo il giudizio anche sulle previsioni relative all'area metropolitana, avviata a divenire un ennesimo "Baraccone".