Dal Medioevo di Jacopone da Todi all'anniversario della scomparsa di Fabrizio De Andrè, attraverso Spadaro e Poliziano, Modugno e Lorenzo il Magnifico: solo lo chansonnier fiorentino, ricercatore della vocalità e virtuoso della chitarra, poteva impaginare un programma così accattivante ed eclettico per la serie di "lezioni" che segnano il suo debutto assoluto al Teatro Comunale di Firenze dove, su invito del Maggio Musicale, da domani al 4 febbraio incontra oltre tremila ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori di Firenze e di tutta la Toscana per trasmettere loro quell'amore per la parola in musica che ne contraddistingue la lunga e originale carriera.
Ingegnere elettronico, artista poliedrico e straordinario affabulatore, Marasco rappresenta infatti un "unicum" nel campo della ricerca musicologica volto a riportare alla luce i tesori di un'arte ritenuta ingiustamente minore, e che invece costituisce la storia orale della "competenza musicale" di popoli e territori.
Curiosamente, le matinèes con il Maggio Musicale Fiorentino seguono a distanza di poco tempo - ma in realtà precedono per primogenitura del progetto - le apparizioni di Vecchioni nelle scuole promosse dal Ministero della Pubblica Istruzione; e ribadiscono dunque l'apertura della neo-Fondazione lirica nei confronti delle "musiche" che lo stessa legge di prossima approvazione considera di pari dignità e valore rispetto alla tradizione classica e cosiddetta colta.