Un atto programmatico che accoglie - prima Regione in Italia - i punti stabiliti nel protocollo di Kyoto del 1997 e che mira a ridurre le concentrazioni di anidride carbonica di 7 milioni e 300 mila tonnellate in dieci anni, con una diminuzione annuale di 730 mila tonnellate. Il piano persegue la riduzione progressiva di anidride carbonica promuovendo ed orientando, con incentivi e investimenti, il risparmio energetico, la riduzione d'inquinamento da traffico, lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili - geotermica, eolica, solare, fotovoltaica e quella derivante dall' utilizzo delle biomasse - e la loro integrazione con le attivita' economiche, produttive e urbane.
Il fabbisogno previsto per attuare il piano energetico e' di 4.000 miliardi di lire in dieci anni, di cui 400 pubblici (40 mld della Regione e gli altri derivanti dai piani strutturali). Rilevante sara' l'impegno dei privati che saranno coinvolti nell'attuazione del piano attraverso lo strumento dell'accordo volontario, un istituto europeo ancora non adottato in Italia. L'attuazione del piano energetico sara' anche occasione per creare nuovi posti di lavoro stimati in 20 mila in 10 anni.
La legge istituisce, come societa' per azioni, l'Agenzia regionale per il risparmio energetico e la razionalizzazione delle risorse energetiche, nonche' per lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
La Rea era gia' stata istituita due anni fa e, con il piano energetico regionale se ne definisce la forma come societa' per azioni a maggioranza pubblica alla quale partecipano la Regione Toscana, gli enti locali ed i privati. L'Agenzia offrira' servizi, ricerca tecnologica, dati, progetti, esprimera' cioe' un supporto tecnico-conoscitivo per la pianificazione energetica sia a soggetti pubblici sia privati.