Il famoso balletto musicato da Ciajkovskij, che in questi giorni il Teatro Comunale sta proponendo fino a giovedì 30 dicembre, appartiene, insieme al “Lago dei cigni” e a “La bella addormentata nel bosco”, a quelle opere fondamentali nella storia della danza che ogni compagnia che si rispetti ha nel suo repertorio, cosicchè esiste una serie infinita di versioni in cui ogni autore, coreografo, maestro e ballerino ci mette un “quid” di artisticamente unico. E’ proprio tale “quid” , in questo caso la coreografia del grandissimo e compianto autore scomparso nel 1996, Evgheni Polyakov, a rendere possibile un miracolo artistico che si ripete infinite volte.
“Lo schiaccianoci” è sempre stata un’opera discussa, non amata dai critici raffinati perché il classico spettacolo per bambini associato al Natale, come è effettivamente in molti paesi. Eppure l’atmosfera magica che pervade la storia della bambina Clara e del suo schiaccianoci diventa materia per Polyakov da plasmare insieme alla partitura musicale: ecco allora la struttura coreografica ampia e fluida che si adagia sulla musica già teatrale e sinfonica di Ciajkovskij. Lo stile raffinato e versatile del grande maestro, che ha portato la Compagnia MaggioDanza a vertici di assoluto valore, riesce a superare lo stereotipo formale tradizionale dell’opera e ad evidenziare la vicenda di Clara e la sua iniziazione alla vita adulta, grazie al personaggio di Drosselmeyer, interpretato con forte personalità scenica da Bruno Milo.
Sugli interpreti principali Elena Pankova e Massimo Murru nessuna novità, perché confermano la loro bravura di artisti di primissimo piano, l’una per le sue linee perfette e l’eleganza pietroburghese, l’altro per la solida tecnica e il romantico temperamento.