Inizierà il 16 dicembre prossimo, dopo la riapertura, la seconda stagione del Teatro dei Concordi di
Roccastrada e per il sindaco Leonardo Marras è da considerarsi un po' come una "resurrezione". "Dopo
l'esperimento - pilota con la breve rassegna della primavera passata_ ha spiegato _ il nostro
piccolo Teatro comunale quest'anno ha cominciato a lavorare a pieno ritmo e, devo riconoscere, che
per me e per la mia Giunta questa sorta di 'battesimo" teatrale è un'esperienza emozionante".
Ma l'aspetto, forse, più importante, oltre appunto alla "resurrezione" dei Concordi, è il cartellone
proposto per questa seconda stagione.
"Dopo l'esperienza dello scorso anno, che si è rivelata estremamente positiva, con un notevole successo di pubblico, non solo locale, ma anche grossetano e senese _ ha continuato Marras _ abbiamo deciso di affidare di nuovo la predisposizione del programma '99-2000 alla società Ad Arte di Lorenzo Luzzetti e al Teatro Puccini di Firenze. Il risultato è stato un cartellone con nove spettacoli volutamente distintivo da quelli che normalmente vengono proposti nei teatri senesi e all'Industri di Grosseto.
Questo, tra l'altro, ci consentirà di non
entrare in concorrenza con gli altri centri culturali del territorio, cosa che, appunto, non
vogliamo fare".
"L'esperienza della precedente rassegna, per certi aspetti fuori dalle righe, ci ha convinto che il
pubblico dei Concordi era un pubblico con cui potevamo 'osare' _ ha spiegato Lorenzo Luzzetti _
ecco, dunque, il motivo della nostre scelte. Siamo ripartiti da dove eravamo rimasti con la prima
rassegna con l'intenzione di proporre qualcosa di diverso da quello che mi piace definire il teatro
"classico", da intendersi non tanto in riferimento agli spettacoli, quanto al tipo di teatro per il
grande pubblico.
Le rappresentazioni che andranno in scena questa stagione ai Concordi sono, senza
dubbio, innovative, diverse da quelle che normalmente siamo abituati a vedere, con una scenografia
in genere scarna, quasi inesistente, ma non per questo di meno impatto e poco emozionanti. Al
contrario, forse richiedono un maggiore sforzo interpretativo, ma sono entusiasmanti. Insomma i
Concordi è un teatro che ha dimostrato che si può fare una programmazione innovativa e noi non
abbiamo voluto perdere questa occasione, trasformandolo in un punto di riferimento per una platea
che non è stata e non sarà più soltanto locale".
A chiarire meglio quanto di innovativo c'è in questo cartellone si è prestato subito il primo
spettacolo, che ha inaugurato la stagione "L'importanza di essere Ernesto", il capolavoro leggero di
Oscar Wilde, portato in scena dal Laboratorio Nove.
Questa commedia, tra le più note del drammaturgo irlandese di nascita e inglese di adozione, rappresenta un gioiello della letteratura teatrale e vive della sua artificiosità e leggerezza. I suoi personaggi, e qui sta la caratterizzazione dell'opera, sanno di recitare, di essere in scena, e forse non sono nemmeno veri e propri personaggi, ma pure estensioni di voce dell'autore che si fa dialogo, ridicolizzando se stesso e la società che lo circonda. Il secondo appuntamento "Mezmerin", il 17 dicembre, è stato altrettanto ricco di particolari suggestioni.
Alla rappresentazione si è sostituita la musica, ma non la solita musica. Luca Faggella, unico interprete di questo spettacolo, ha trascinato il pubblico in una sorta di festa musicale che, nata in mezzo alla tundra, a passo veloce, ha condotto la platea sulle rive del Mediterraneo, a Gedda, a Tunisi per farla ritrovare in un attimo a Cracovia, a Valencia. Insomma realizzando dal palco un sogno di viaggio cantato in molte lingue ed ispirato al Klezmer, la musica degli ebrei dell'Europa orientale.
La programmazione continuerà il 13 gennaio con "Capitolo secondo" di Neil Simon e con la regia di
Patrick Rossi Gastaldi. E' la storia di un quarantenne vedovo che si innamora di un'attrice
trentaduenne, divorziata e, dopo aver superato dubbi, crisi e varie problematiche sentimentali,
decide di sposarsi nuovamente, inaugurando così il suo secondo capitolo di vita. La genialità dello
scrittore americano, al di là della semplicità apparente della trama, è tutta racchiusa nella
magnifica costruzione dei dialoghi, che regalano momenti di irresistibile divertimento, nell'ironia
che usa nel delineare i caratteri dei personaggi, nell'evoluzione continua di situazioni che offrono
spesso un motivo, mai banale, di riflessione.
Franca Valeri, sul palco con Urbano Barberini, è la protagonista del quarto spettacolo in programma,
"Mal di ma(d)re" (5 febbraio).
E' una commedia divertente, tenera e commovente che affronta il tema della solitudine senza, però, cadere mai nel facile pietismo e che rappresenta, con lieve sarcasmo, la rivincita della semplicità sulla complessità, della realtà sulla dottrina, del vivere sul vedersi vivere. E' la storia di un'anziana signora che vuole a tutti i costi sottoporsi ad una terapia analitica, costringendo la giovane psicanalista, a cui si è rivolta, a mettersi anche lei stessa in discussione, manifestando alla fine lo stesso mal di vivere della sua paziente.
Il 18 marzo vedrà sul palco Stefano Nosei, che nel suo nuovo recital si presenta al pubblico senza
maschera, ovvero senza quella sorta di travestimento che tutti indossiamo per sopportare i luoghi
comuni di ogni giorno. "Giù la maschera", questo è il titolo dello spettacolo, è un viaggio alla
ricerca dell'ironia necessaria alla sopravvivenza. Nosei affronta il nuovo millennio rinunciando a
stupefacenti effetti speciali per tornare al confronto con noi stessi in un teatro che diventa, nel
corso della rappresentazione, un luogo intimo e familiare, l'ambiente ideale per raccontare con
delicatezza e smaliziata ironia episodi che toccano temi universali come l'amicizia, la separazione,
il sesso.
Sul palco ad accompagnare Nosei Sonia Peana alla viola si produce in particolarissimi arrangiamenti musicali dei brani di James Taylor, le cui canzoni si prestano come sottofondo ideale per questa "avventura" nel mondo ignoto della verità, del non travestimento. L'8 aprile forse lo spettacolo clou della stagione con Paolo Hendel che presenta "Occhio alla penna!", un nuovo monologo, scritto come i precedenti insieme a Piero Metelli, che inizia da una singolare domanda: cosa spinge l'essere umano nel pieno possesso delle sue facoltà mentali a uscire di casa la sera per andare a teatro, rinunciando alla televisione, cenando in fretta, pagando un biglietto e magari anche dovendo svegliarsi presto la mattina del giorno dopo.
E' questa la partenza per un'ironica
panoramica su alcuni aspetti della nostra vita quotidiana. Hendel, poi, non rinuncia ad efficaci
incursioni sui temi legati all'attualità, dall'aereo invisibile ai missili intelligenti fino ad
arrivare alle piccole vicende di casa nostra, dall'Asinello all'Elefantino, passando per Cip e Ciop
e Gatto Silvestro.
"Guerra" è, invece, il titolo dello spettacolo proposto da Pippo Delbono, in scena il 29 aprile. Si
tratta di una rappresentazione che chiederà al pubblico uno sforzo notevole di comprensione, non
tanto per la trama, quanto per come il regista ha voluto portarla in scena.
E' uno spettacolo nudo,
essenziale, drammatico, rabbioso, travolgente, profondamente vitale che si avvicina sempre di più al
teatro della vita, completamente rappresentato da disabili, che più di qualsiasi altro attore, anche
con la più lunga esperienza alle spalle, riescono a raccontare la vita che nasce dalla marginalità,
dalla malattia, dalla sofferenza, dalle diversità che vengono gridate, danzate, giocate. Tante
storie diverse, un baraccone ambulante di persone che confluiscono dal mondo dell'anormalità, della
follia, dell'handicap e si riversano nel mondo magico del teatro.
"Potendo dare un consiglio questo spettacolo e il successivo di Giuseppe Cederna sono da non perdere
_ ha detto Lorenzo Luzzetti _.
'Guerra' è, senza dubbio, una rappresentazione che può suscitare nel
pubblico sentimenti contrastanti. Può lasciare perplessi. Può far anche arrabbiare. Ma solo se viene
percepita in un'ottica, che, a mio parere, non è esatta. Queste persone, che Delbono, ha scelto per
portare in scena la sua opera, non vengono assolutamente strumentalizzate, non vengono trasformate
in fenomeni da baraccone. E' esattamente il contrario ed io ho avuto modo di accertarmene. Offrendo
loro l'opportunità di recitare, gli è stata data l'occasione, finalmente, di partecipare alla vita
normale, di uscire dalla loro condizione di emarginati, insomma il teatro ha restituito loro la
vita".
"La febbre" di Giuseppe Cederna, in programma il 5 maggio, è la storia di un occidentale che si
confronta e scontra con la realtà del Terzo Mondo e si chiede se ha la forza e il coraggio di
rinunciare ai propri privilegi.
E' la storia di molti di noi, una storia che merita di essere
raccontata. E' una sorta di urlo, uno sfogo che tenta di esorcizzare e nascondere le inadeguatezze,
le ipocrisie e i complessi di colpa di quella minoranza di privilegiati, di cui facciamo parte, che
gestisce e consuma l'ottanta per cento delle risorse del mondo.
A chiudere questa stagione teatrale, il 5 maggio, sarà la musica con il concerto imperdibile
dell'Eliades Ochoa Quartet che, dopo il successo del film di Wenders "Buena Vista Social Club",
condurrà la platea tra le affascinanti e coinvolgenti atmosfere della sonorità della musica cubana.
"Non voglio perdermi neanche uno degli spettacoli in cartellone e come tutti i cittadini di
Roccastrada farò diligentemente la fila al botteghino per acquistare l'abbonamento _ ha detto il
sindaco Marras _.
Ai Concordi cercheremo di non fare favoritismi e i posti riservati saranno
veramente pochi, il minor numero possibile. Quale spettacolo attendo di più? Sono consapevole di
essere scontato, ma è quello di Hendel, anche se non nego che sono molto incuriosito da 'Guerra' di
Delbono".
Informazioni e vendita degli abbonamenti:
Roccastrada - Teatro dei Concordi (orario 17.00/19.000) tel 0564/564086
Grosseto - Dischi Olmi Piazza Dante tel. 0564/22491
Abbonamenti:
- 7 spettacoli - Platea e palchi intero £ 140.000 ridotto £ 119.000
- Palchi laterali intero £ 119.000 ridotto £ 105.000
Hanno diritto alla riduzione sugli abbonamenti le persone sotto i 18 anni e sopra i 60 anni