Un libro su Mazzini di Michele Finelli, presentato il 17 dicembre, ore 17.30-19.30 alla Saletta del Circolo Rosselli, in Piazza della Libertà 16.
Interventi di: Sergio Caruso, Luigi Lotti, Gigliola Sacerdoti, Luciano Segreto.
Michele Finelli (Massa, 1972), si è laureato nel 1997 in Storia del Risorgimento presso la Facoltà di Scienze Politiche "Cesare Alfieri" di Firenze, discutendo una tesi su Giuseppe Mazzini e la Scuola Italiana di Londra. Dopo ulteriori approfondimenti e ricerche, la tesi si è 'trasformata' in un libro dal titolo "Il prezioso elemento.
Giuseppe Mazzini e gli emigrati italiani nell'esperienza della Scuola Italiana di Londra".
Con quest'opera di Michele Finelli viene colmata una vistosa lacuna della storiografia mazziniana, che mai si era occupata della Scuola Italiana di Londra, fondata nel 1841 dal patriota genovese per gli emigrati italiani della capitale inglese. Attraverso la ricostruzione della vita dell'istituto, basata su un impianto bibliografico di assoluto rilievo, l'autore coglie l'occasione per approfondire i rapporti tra Mazzini e la cultura filantropica inglese e presentare un identikit sulla comunità italiana nella capitale britannica, ed offrire anche un ritratto 'inedito' del patriota genovese.
Alla profondità ed alla rigorosità scientifica del lavoro si accompagna un linguaggio divulgativo che rende la lettura interessante e piacevole per tutti, dagli studiosi ai semplici appassionati della materia.
Il Dottor Finelli ha pubblicato saggi su "Memoria e Ricerca" (Monumenti, tradizione risorgimentale e associazionismo politico nell'Italia di fine secolo. Appunti di ricerca e immagini,1995) sul "Pensiero Mazziniano" (Giuseppe Mazzini e l'esperienza della Scuola Italiana di Londra,1998), ed ha contribuito, con il saggio L'iconografia risorgimentale a Massa, del 1998, alla realizzazione di un volume di storia locale.
Dunque oltre all'interesse per Mazzini ha mostrato particolare sensibilità verso la storia post-unitaria del nostro paese, che, grazie al contributo di Ilaria Porciani, Bruno Tobia e Mario Isnenghi, è stata rivisitata in termini innovativi attraverso l'osservazione della costruzione del consenso nazionale attraverso una massiccia politica monumentale. E proprio su questo argomento il Dottor Finelli terrà un seminario, su incarico del Comune di Carrara, presso l'Università del Tempo Libero di quella città.
Attualmente il Dottor Finelli collabora anche con la "Domus Mazziniana" di Pisa, recensendo i volumi per il "Bollettino della Domus".
Di 27 racconti sul tema delle partenze, del viaggiare disperdendo le orme in una rete inafferrabile di mappesi parla invece ad un incontro organizzato dall'assessorato alla cultura e curato da Anna Benedetti. L'appuntamento è fissato per giovedì 9 dicembre, alle ore 17,30 presso la Biblioteca Comunale Centrale (Via S, Egidio 21 – Firenze) con 'Geografie' (Piero Manni, 1999) di Giovanni Catelli.
L'incontro verrà introdotto da un altro giovane autore: Valerio Aiolli.
Si tratta di ventisette brevi racconti con introduzione di Franco Loi, e una scrittura che riproduce, nel linguaggio, il ritmo del pensiero. Che è a volte concitato o sommesso o affannato o dolce. La chiave dei racconti si può trovare in una frase: "mai sicuri nella rassegnazione, mai sereni nella solitudine". Gli ambienti sono costanti: la città e più specificamente la strada, la piazza, la stazione. Allo stesso modo costanti sono l'alternarsi del buio e della luce in un silenzio così forte che genera rumore, separa le cose dai gesti, la volontà dai pensieri, i movimenti dalle conseguenze.
Da qui il titolo "Geografie": mobili orizzonti, trama di partenza, arrivi, direzioni, che non mostrino un disegno, ma disperdano le orme del viaggiare in una rete inafferrabile di mappe, un codice di sabbie, una fitta ed invisibile struttura di mancanze.
"Su El Pais del 15 novembre 1998, Antonio Tabucchi ha acceso il suo riflettore sul libro di racconti di Giovanni Catelli (ventisette, ma veloci), Geografie, un libro delicatissimo ma consegnato alle risonanze di una vasta desolazione, un libro disabitato e occiduo, più che notturno, se è vero che qui la luce, come recita una di queste prose, "non illumina", ma squarcia la solitudine e "lancia il suo richiamo cieco verso chi la vorrebbe senza averla conosciuta".
E si sofferma Tabucchi, su un dettaglio della biografia di Catelli riportata in quarta di copertina: "Ha vissuto a Cremona, Senigallia e Crema. Vive a Praga, da lontano". Se ne serve, l'autore di Requiem, come spunto per considerazioni di ordine più generale, ma sono convinto che, in quel dettaglio (la realtà di una vita irrealmente vissuta da lontano), abbia anche voluto fornirci una rapida, ellittica, indicazione critica. Si può vivere in una città da lontano? Un fatto è certo: tutti i racconti di Catelli non sono altro che la procrastinata dimostrazione di un'identità, l'identità appunto tra esistenza e lontananza.
Non per caso le città sono quasi sempre straniere, e quasi sempre non riconoscibili, spersonalizzate, e magari disegnate sulla linea da un punto di fuga, non importa se lungo un binario o una strada di periferia" (Massimo Onofri, Il Diario 17.02.99).
"Questi ventisette racconti di Giovanni Catelli più che alla narrativa appartengono alla poesia, una volta accettata la convenzione che la poesia è un luogo di sintesi si installa nel cuore della vita incurante delle strade, che occorrono per arrivarsi.
Percorrere quelle strade invece è proprio della narrativa. Il cuore della vita non è un luogo storico, dove approdano fatti e persone, è piuttosto un luogo geografico dove ciò che accade è già accaduto". (Angelo Guglielmi, L'Espresso 11,.03.99).
Giovanni Catelli è nato a Cremona nel 1965. Ha vissuto a Cremona, Senigallia e Crema. Vive a Praga, da lontano. Ha pubblicato racconti. Scrive per la pubblicità.
Valerio Aiolli è nato a Firenze nel 1961. Autore del romanzo "Io e mio fratello" (Ed.
E/O) finalista del Premio Strega 1999.