L'iniziativa di una tassa sui turisti ipotizzata dalla commissione Affari Costituzionali della Camera sarebbe tanto piu' efficace ora che milioni di pellegrini si riverseranno nelle citta' italiane per il Giubileo. ''Hanno ragione i fiorentini - ha detto il Ministro Amato - quando sostengono che nulla cambierebbe per i turisti se pagassero 2.000 lire in piu' per ogni notte che trascorrono in albergo. Il Comune, con quei soldi, potrebbe fare di piu' per migliorare la citta'''.
"Mi sembra una buona proposta” ha commentato il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici.
La commissione ha ipotizzato un contributo non superiore al 3% da calcolare sul prezzo degli alberghi sui biglietti dei musei. Una tassa che dovrebbe essere deliberata dai singoli consigli comunali e i proventi destinati alla manutenzione e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, al potenziamento dei servizi e allo sviluppo delle attività turistiche.
“Io preferisco chiamarlo Contributo di Scopo e non tassa – precisa il sindaco - Non è un semplice vezzo terminologico. I fondi raccolti con il contributo per la conservazione della città non andranno a finire insieme alle altre tasse comunali.
Questi soldi non saranno utilizzati per creare nuovi asili nido, o un nuovo campo sportivo. Saranno depositati in un conto corrente speciale e saranno utilizzati esclusivamente per la cura della città.
Il turista che investirà mille lire oggi avrà la certezza che i suoi soldi serviranno a rendere migliore quel museo all’aperto che è Firenze. I suoi soldi saranno utilizzati per rafforzare la sorveglianza ai monumenti, per aumentare l’informazione e l’accoglienza turistica e per rendere la città sempre più pulita accogliente”.
Firenze è una città che ha circa 370.000 abitanti. Ogni giorno almeno 27 o 28 mila turisti passeggiano per le sue strade e annualmente sono circa sei milioni quelli che vi soggiornano almeno una notte. Cifra che sale a nove milioni se si considera il turismo "mordi e fuggi", di chi arriva la mattina, visita i musei o una mostra e poi riparte.
“I numeri sono eloquenti – ha aggiunto Domenici -. Noi non possiamo calibrare i servizi, da quelli di pulizia e igiene a quelli di sorveglianza e controllo solo in base al semplice computo degli abitanti.
Per garantire una città decorosa e pulita, sicura e piacevole, non possiamo pensare di continuare a far gravare tutto il peso dei costi dei servizi solo sui contribuenti locali, cittadini e operatori economici, né possiamo impegnare tutte le risorse che possono giungere dalla vendita del patrimonio immobiliare e dalle privatizzazioni solo questo fronte” .