Federalismo e realtà metropolitane a Palazzo Borghese e Stampa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 ottobre 1999 19:35
Federalismo e realtà metropolitane a Palazzo Borghese e Stampa

"Le grandi città nell'ambito della prospettiva federalista", prima conferenza di Koiné, neonata associazione di politica e cultura dei Democratici, fondata da Ugo di Tullio. La conferenza si è tenuta il 23 ottobre al Palazzo Borghese e Stampa di Firenze alla presenza di personaggi come Andrea Ceccarelli (Vicesindaco di Firenze), Massimo Cacciari (Sindaco di Venezia), Corrado Cirio (Esperto di comunicazione), Erasmo D'Angelis (Presidente Lega Ambiente Toscana), Antonio Paolucci (Sovrintendente ai Beni Culturali di Firenze), Alessandro Petretto (Docente dell'Università di Firenze e coordinatore del comitato per la finanza locale del Ministero del Tesoro), Tindari Baglione (Magistrato). Il concetto di federalismo è stato analizzato e discusso in molte delle sue possibili accezioni ed implicazioni politiche e culturali, ribadendone i termini fondamentalmente diversi dalle più estreme e note posizioni separatiste.


Federalismo inteso invece, come ha sottolineato Paolucci, a tutela delle differenze socioculturali che rendono così unico e competitivo il nostro paese su un piano internazionale, ma anche in risposta ad una tradizionale linea politica di matrice francese e centralizzante.
Filo conduttore del dibattito è stato il possibile rapporto del cittadino medio con un nuovo assetto federalista. Sono infatti proprio le città, come ha notato Ceccarelli nel corso del suo intervento, a rappresentare oggi il luogo critico del nostro sistema politico, afflitte da problemi tipici della propria identità urbana come sicurezza, traffico, inquinamento, solitudine e qualunquismo.

Luoghi dove il rapporto città/cittadino diventa sempre meno partecipato, prescindendo dal senso di appartenenza ad una comunità locale. La cittadinanza percepisce quindi la difficoltà di gestione della cosa pubblica, così come l'aggravio generato dalla lentezza del sistema politico nazionale che infierisce sull'efficienza/efficacia dei risultati.
Diventa oggigiorno dunque sempre più necessaria, secondo Petretto, l'idea di un federalismo che sia anche economico e finanziario, che permetta finalmente, attraverso responsabilità precise e dirette, un confronto reale con gli amministratori locali.

I comuni possiedono infatti forti potenzialità anche a livello finanziario. Firenze, in primis, come ricordato dallo stesso Vicesindaco, sottoposta ad una valutazione da parte di agenzie di emissione finanziaria relativamente ai Buoni Ordinari del Comune (BOC), ha ottenuto un risultato (A.A.A.) che ne ha confermato una straordinaria solidità economica, dalla quale non può che scaturire l'esigenza di una maggiore e moderna autonomia gestionale: Massimo Cacciari, a conclusione del dibattito, ritornando nuovamente sul valore del modello federalista, ne ha sottolineato il carattere altamente competitivo, ma non antagonista, definendolo semplicemente "un gioco a somma zero", che accresce il potere di ciascuno e dove necessariamente vince il più forte, a fronte di un necessario ed auspicato alleggerimento delle amministrazioni centrali.

In evidenza