L'impianto legislativo a favore dello spettacolo in
Toscana ha quasi venti anni, e li dimostra tutti: per questo la giunta
regionale, su proposta dell'assessore alla cultura Franco Cazzola, ha
approvato una proposta di legge che aggiornera' la normativa alle
rinnovate esigenze del settore. "Siamo infatti di fronte - sostiene Cazzola -
ad una accresciuta complessita' e ricchezza delle proposte culturali, ad una
piu' articolata presenza delle discipline dello spettacolo a livello
territoriale attraverso la costituzione di importanti poli di produzione e
servizio per le comunita' interessate, infine alla nascita di sistemi di
relazione all'interno di una stessa disciplina e fra diverse discipline".
La proposta di legge, che passa ora all'esame dell'aula consiliare,
introduce il concetto di un intervento della Regione capace di favorire
l'incontro tra produttori, organizzatori di cultura e spazi esistenti.
Nessun
provvedimento potra' d'ora in poi prescindere da questi tre elementi:
spazio, capacita' produttiva, organizzazione. La Regione si assume il
compito di favorire la stabilita' delle discipline dello spettacolo attraverso
il loro inserimento nei teatri toscani in accordo con lo Stato, gli enti locali
e quelli privati; in questo modo e' assicurata la certezza del luogo e si
aumentano le possibilita' produttive alle quali potranno concorrere diversi
finanziatori.
Vengono poi individuate per la prima volta con il loro nome varie
discipline: danza, multimedialita', cinema realizzato in forma di
cortometraggio o cartone animato, musica popolare contemporanea, teatro
di strada trovano finalmente una dignita' artistica in questa legge uscendo
dalle categorie generalissime di "musica" o "cinema".
Anche gli aspetti di imprenditorialita' e sviluppo occupazionale insiti nella
gestione delle attivita' di spettacolo non vengono tralasciati attraverso la
previsione di programmi di sostegno all'imprenditoria giovanile e di
formazione professionale coordinati con le attivita' statali.
La giunta prevede inoltre sostegno prioritario alle produzioni e attivita' promosse da reti costituite tra enti locali e altri soggetti pubblici e privati. Inoltre fissa le forme di sostegno economico, che ripartono da alcune garanzie gia' attivate, come la trasformazione dei debiti a breve termine in passivita' a scadenza protratta e anticipazioni bancarie concesse per allestimenti e produzioni; ma anche per la prima volta il conferimento di beni immobili in modo temporaneo o definitivo, contributi a progetti individuali di ricerca e offerta di servizi e consulenze.
Infine viene riaffermata l'importanza di alcuni poli, cioe' le fondazioni regionali e quelle cui la Regione partecipa (Fondazione teatro comunale di Firenze, Maggio musicale fiorentino, Fondazione teatro Metastasio). Ma vengono riconosciuti anche i "centri per lo spettacolo": organizzati in base a precise caratteristiche, avranno come obiettivo la produzione in rete di spettacoli di qualita' capaci di proporsi a livello nazionale e internazionale.