Ma intanto, alla vigilia dell'anno fatidico, il suo carniere artistico già invidiabile per impegno ed ecletticità si arricchisce di un nuovo, stimolante appuntamento. Dopo i premi alla sua realizzazione televisiva de "Il racconto del Vajont" con Marco Paolini, le collaborazioni con Alessandro Baricco per "Novecento" e "Totem", le esperienze con la Banda Osiris e con Ottavia Piccolo, ma anche il confronto con testi sacri di Shakespeare, Molière, Eschilo, Euripide, Majakovskij e Goethe, Vacis, prima che regista architetto ed urbanista, mette in scena a Firenze dal 29 settembre al 6 ottobre una delle rare opere liriche contemporanee che hanno doppiato il destino della prima e unica esecuzione assoluta: "Jakob Lenz", opera da camera del quarantasettenne Wolfgang Rihm che, terminata nel 1978, attirò con successo l'attenzione sul giovane compositore tedesco assicurandogli notorietà e carriera (il Festival di Salisburgo dell'anno prossimo gli dedicherà addirittura un "medaglione" monografico).
Al Piccolo Teatro del Comunale, nell'ambito della Stagione Autunnale del "Teatro del Maggio Musicale Fiorentino", vivrà così le sue schizofreniche ossessioni il poeta Lenz, vissuto all'epoca di Goethe, di lui dapprima seguace e poi antagonista, legato al movimento dello Sturm und Drang, e immortalato dall'omonima novella di Buchner - l'autore di "Woyzeck" - da cui il libretto di Michael Froehling é liberamente tratto.
Tre soli sono i personaggi principali, tutti maschili, interpretati da Bjorn Waag, Alan Ewing e Romano Emili, attorniati da un sestetto madrigalistico e da voci bianche che incarnano le allucinazioni di Lenz, nella cruda scena ideata da Lucio Diana, anche costumista.
Cinque le recite in totale al Piccolo Teatro del Comunale (dal 29 settembre al 6 ottobre), con biglietti ancora disponibili da 25.000 (ridotti) a 55.000.