''Interagire con la terza rete televisiva, come scrivono gli interroganti, non puo' in alcun modo significare esercitare una censura o un controllo sulla liberta' d' informazione e sull' autonomia professionale dei giornalisti della Rai, ma soltanto individuare nel servizio pubblico un luogo privilegiato idoneo a garantire spazi adeguati all' informazione istituzionale''. Lo ha dichiarato l' assessore regionale Marialina Marcucci rispondendo all' interrogazione di An su questo tema.
''L' obiettivita' o meno dell' informazione - ha aggiunto -
puo' essere giudicata soltanto in un modo: esaminando nel
dettaglio la qualita' e la quantita' del prodotto informativo e
non gli organigrammi delle aziende editoriali, ne' tanto meno le
presunte appartenenze politiche dei singoli giornalisti. L'
approccio al problema che caratterizza l' inerrogazione e'
purtroppo speculare a quello della tanto deprecata
lottizzazione. Non accettando di scendere sul terreno della
professionalita' - ha aggiunto - e di giudicare le nomine su
quella base, valutando i singoli giornalisti non per quello che
producono ma per le idee politiche di cui vengono accreditati (e
non sempre a ragione), si finisce per restare irrimediabilmente
prigionieri proprio di quella visione deformante che si dice di
voler combattere; quella della giustamente deprecata
lottizzazione''.