Cremaster 2, l'ultimo film di Matthew Barney, sarà presentato da Pitti Immagine discovery con la Galleria del Costume di Firenze da domani a martedì prossimo al Teatro del Rondò di Bacco di Palazzo Pitti gentilmente concesso dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per le Province di Firenze, Prato e Pistoia. La pellicola arriverà a New York al Film Forum dal 13 al 15 ottobre. La prima europea è possibile grazie alla collaborazione tra Pitti Immagine e il Walker Art Center di Minneapolis.
Alla prima europea saranno presenti Matthew Barney e Richard Flood, chief curator del Walker Art Center.
Cremaster 2 è il secondo episodio, il quarto realizzato, della saga Cremaster (titolo riferito al vocabolo che definisce il muscolo che sorregge i testicoli) concepita in cinque parti dall'artista statunitense Matthew Barney. Cremaster 2 è il primo film parlato di Barney ed è il primo della serie che prende a prestito una storia e un testo specifici: The Executioner Song di Norman Mailer (1979).
Cremaster è un'epopea che partendo dal sistema riproduttivo umano entra in un universo misterioso fatto di simboli e segni a cavallo fra mitologia contemporanea e metafisica psicologica. Matthew Barney medita attraverso le sue immagini, in modo assolutamente personale, sulla realtà dell'individuo in una società dove ogni possibile identità si moltiplica ed è mutante. Dopo un viaggio fra le fate dell'isola di Man nel mare d'Irlanda (Cremaster 4, 1994), un musical surreale girato su un campo di football americano in Idaho (Cremaster 1, 1995) e un melanconico finale fra i bagni e i teatri di Budapest (Cremaster 5, 1997), Matthew Barney, in una sorta di western gotico, ritorna a esplorare il sistema nervoso della cultura americana.
Prendendo spunto dal libro di Norman Mailer, l'artista si concentra sulla figura di Gary Gilmore -impersonata dallo stesso Barney- patetico assassino eletto a mito americano per essere stato, dopo la reintroduzione della pena capitale negli anni '70, il primo condannato a morte, ma soprattutto per essersi rifiutato di chiedere la grazia seguendo il Blood Atonement, il principio mormone per il quale i peccati vengono espiati con la morte stessa.
Gilmore rappresenta la capacità di ogni essere umano di evadere dal destino a cui siamo condannati fin dalla nascita. Non a caso nella storia entra in scena anche una delle icone di Barney, il grande illusionista Harry Houdini, interpretato dallo stesso Mailer, che nel suo libro racconta l'incontro tra la nonna di Gilmore e Houdini alla fine dell'800.
Navigando dentro la brutalità degli assassinii di Gilmore, nella simbologia della religione dei Mormoni, sui laghi salati dello Utah o sui ghiacciai delle montagne rocciose, Matthew Barney crea la sua favola visionaria sul tema del destino.
Con un linguaggio immaginifico unico Cremaster 2 tocca il cuore della cultura americana dove mito, violenza, religione e natura s'intrecciano dando vita a tutte le contraddizioni generanti l'individualità contemporanea.
Matthew Barney ha esordito giovanissimo con mostre a Los Angeles e New York nel 1991. Oggi, a poco più di trent'anni, ha nel suo curriculum riconoscimenti e mostre personali nei più importanti musei del mondo come il San Francisco Museum of Modern Art, la Fondation Cartier a Parigi, la Tate Gallery a Londra, il Museum Boymans-van Beuningen a Rotterdam.
Premio Europa 2000 per il miglior giovane artista alla Biennale di Venezia del 1993 ha conseguito nel 1996 l'Hugo Boss Prize; ha inoltre partecipato alla Biennale del Whitney Museum di New York (1993, 1995) e a Documenta IX di Kassel (1992). La saga Cremaster sarà terminata da Matthew Barney nel 2000 e sarà presentata per intero in esclusiva mondiale al museo Guggenheim di New York nel 2001.