Nell'ambito delle proprie attività istituzionali, l'Internazionale Marmi e Macchine ha realizzato una rilevazione su di un gruppo campione di 103 aziende rappresentative, per verificare la situazione delle imprese del comprensorio nell'attuale fase congiunturale, richiedendo valutazioni sul periodo appena trascorso e ponendo domande sulle attese che le aziende hanno sull'attività nell'immediato futuro.
Date le caratteristiche del campione di imprese ed il loro numero, le risposte e le valutazioni si configurano come attendibile sia in merito ai livelli e alla qualità della domanda, sia in rapporto alla tendenza generale della produzione, dell'occupazione e degli investimenti.
In relazione agli ultimi mesi, le aziende interrogate hanno fornito valutazioni decisamente negative in merito alla domanda dei clienti, che si è rivelata inferiore a quanto registrato nel semestre precedente, ed il dato viene sottolineato in negativo anche dalle risposte delle aziende dei settori collaterali.
In relazione alle attese rispetto ai mercati, è quasi unanime l'interessa per gli Stati Uniti, seguiti da Italia e Germania.
Resta elevata la quota delle aziende che continuano ad investire: il 40% del campione ( che comprende marmi, macchine e altri collaterali), ed il 35% delle aziende del campione che operano nel marmo.
Elevata anche la quota delle imprese, sono il 20% dell'intero campione, che, pur non avendo effettuato investimenti recentemente, pensano di effettuane a breve termine.
Le ore lavorate, stando alle risposte fornite, sono state stazionarie o in diminuzione (il saldo negativo è stato più pesante per le imprese collaterali), mentre il portafoglio ordini, pur restando nella media del comparto, viene definito in fase di leggero accorciamento.
Qualche nota positiva, anche se su toni bassi, c'è: alcune aziende hanno effettuato assunzioni e si determina un saldo positivo, praticamente simbolico, dell'uno per cento sul totale addetti del campione.
Occorrerà valutare nei prossimi mesi se si è trattato di un fenomeno stagionale o di una tendenza che può consolidarsi.
Qualche nota migliorativa si riscontra nelle valutazioni delle aziende rispetto alle attese per i prossimi mesi.
Come riportato nella tavola allegata, il 24,7% del campione interrogato ritiene che la produzione aumenterà, mentre il 53,5% ha affermato che sarà stazionaria: si tratto di un miglioramento rispetto alla precedente rilevazione, che aveva fornito risultati ben più negativi, con il 55,7% che valutava la produzione in flessione netta.
Da questi elementi (prosecuzione degli investimenti, occupazione in movimento positivo, prospettive di leggero miglioramento) emerge l'attesa di un cambiamento di rotta per il settore nel comprensorio apuano, provato da una fase negativa che si è fatta sentire particolarmente in un tessuto di aziende medio piccole e con risorse finanziarie modeste.
Solo i prossimi mesi diranno se le dichiarazioni sono da considerare come speranze, ma la professionalità e gli elementi di conoscenza, che gli imprenditori sanno usare al meglio, fanno credere che le valutazioni partano da basi concrete.
La considerazione vale ancora di più alla luce della lettura di alcuni indicatori, di carattere nazionale, relativi ai dati dei primi mesi dell'anno, ancora negativi, sia per il distretto apuo-versiliese che per quello veneto.
In sede di riflessione conclusiva è utile ribadire che il settore necessita di un cambiamento della situazione generale e delle prospettive sui mercati nazionali ed internazionali; in mancanza di questi elementi, valutazioni e dichiarazioni sulla sua tenuta e sulle prospettive sono rischiose e possono venire radicalmente cambiate in tempi brevissimi.