Con una legge esaminata oggi dal consiglio, le APT passano sotto la competenza delle Province. I Comuni e le Camere di commercio, attraverso il Comitato turistico d'indirizzo, daranno pareri obbligatori sul bilancio delle Apt e sulla programmazione delle attivita' ed avranno il compito di verificare l' attuazione del programma ogni 4 mesi.Un iter burrascoso quello del testo di riforma delle Apt che, prima di arrivare in consiglio ha diviso la stessa maggioranza contrapponendo quella del consiglio a quella della giunta che aveva stilato il provvedimento in forma di proposta da sottoporre all'esame della V commissione.
Una contrapposizione che si e' conclusa con il rifiuto della presidente Simonetta Pecini ad illustrare il testo in aula, pur dichiarando, per senso di responsabilita', il suo voto a favore. L' illustrazione della legge e' stata cosi' affidata al capogruppo dei Ds, Vittorio Cioni, che e' anche coordinatore della coalizione Toscana Democratica.
Le Apt non avranno piu' un consiglio di amministrazione, ma solo 2 organi: il direttore, che sara' scelto per bando pubblico e per il quale sono state stabilite alcune incompatibilita con altri incarichi e professioni, ed il collegio dei sindaci revisori.
Con la nuova legge sono stati inoltre aumentati i finanziamenti a favore delle Apt che, complessivamente, potranno contare su 11 miliardi di lire all'anno. Un punto importante della legge, che e' stato apprezzato anche da Rifondazione, riguarda la sorte degli attuali dipendenti delle Apt, che sono in tutto 180. Questi verranno trasferiti, con lo stesso salario e gli stessi diritti sindacali, alle Province. La legge stabilisce inoltre che coloro che per cinque anni, a partire dal 1992, hanno lavorato saltuariamente per le Apt saranno assunti part-time ma con contratto a tempo indeterminato: in tutto 40 assunzioni.
Gli aspetti piu' criticati dal consigliere di An Enrico Bosi sono stati : "L'assenza di aperture significative verso il settore privato e la pretesa di affermare o consolidare il controllo pubblico sulla gestione di parte della domanda turistica".