E' una delle decisioni prese dal vertice riunitosi stamani in Regione e al quale hanno preso parte rappresentanti
di tutti gli organismi che si occupano di igiene degli alimenti di origine animale (area prevenzione del
dipartimento diritto alla salute della Regione, servizi veterinari dei dipartimenti prevenzione delle Asl, Istituto
zooprofilattico sperimentale, Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, carabinieri dei Nuclei
antisofisticazione). Accanto alla task-force, cioe' al gruppo operativo piu' ristretto del quale faranno parte i
rappresentanti delle Asl e il personale del dipartimento, continuera' a riunirsi anche un tavolo piu' allargato di
cui faranno parte anche ministero della sanita' e Ufficio veterinario di frontiera.
Il punto In questa prima riunione e' stato fatto il punto su quanto finora e' stato fatto per dare seguito alle
ordinanze del ministero della sanita' (che nei giorni scorsi hanno esteso progressivamente controlli e sequestri
cautelativi a piu' categorie di alimenti: carne di pollo e polli vivi, uova e ovoprodotti, suini e bovini vivi e relative
carni, latte e derivati, mangimi e allevamenti).
Il territorio toscano risulta interamente coperto dalla rete dei
controlli: gli ultimi fatti in ordine di tempo, quelli sui mangimi, sono stati completati in 24 ore. Dal confronto fra
esperti e' emersa la necessita' di uniformare ulteriormente i criteri adottati. Si e' per esempio sottolineato il fatto
che il ritiro dal commercio e lo stoccaggio dei prodotti di provenienza belga spetta ai produttori e ai
distributori, i quali devono farsi carico anche dei costi relativi a tale operazione.
Per ogni prodotto ritirato dal commercio i produttori forniscono le liste di commercializzazione (che indicano
dove il prodotto viene commercializzato); le liste vengono fatte pervenire alla Regione che provvede a
recapitarle alle Asl e alle altre regioni interessate.
Ecco qualche dato. Nella Asl 1 (Massa Carrara) sono stati
sequestrati 3 Kg di carne suina sottovuoto e 60 Kg di prodotti a base di latte (yogurt e formaggi a pasta filata);
nella Asl 3 (Pistoia), prosciutti per circa 33.500 Kg, circa 12.500 Kg di carne di maiale fresca o congelata,
circa 25 Kg di salumi, circa 50 Kg di pollo preparato, circa 15.300 confezioni di prodotti a base di latte, circa
1.300 Kg di dolciumi e snaks; nella Asl 5 (Pisa), il 3 giugno e' stata respinta una partita di carni suine
provenienti dal Belgio (2.005 Kg), ma in precedenza, il 31 maggio, era pervenuta un'altra partita (2.018 Kg),
la cui maggior parte e' stata gia' commercializzata, mentre il rimanente della partita e' stata posta sotto
sequestro (373 Kg): sono in corso nel indagine per risalire alla lista di commercializzazione delle carni gia'
vendute, mentre sono stati posti sotto sequestro 6.500 prosciutti provenienti dal Belgio, da salare e/o salati ed
in fase di rifinitura e/ o di stagionatura; nella Asl 6 (Livorno) sono stati sequestrati circa 7 mila Kg di carne
suina, circa 300 Kg di spalla cotta, circa 2 mila Kg di prodotti a base di latte, formaggi e burro; nella Asl 7
(Siena), sequestrati circa mille Kg di carne suina, pollame e prodotti a base di latte; Nella Asl 8 (Arezzo), circa
3.500 Kg di carne suina, circa 600 Kg di carne bovina, circa 500 Kg di salumi; nella Asl 12 (Viareggio), circa
3 mila Kg di carne fresca o congelata.
Per quanto riguarda le altre aziende i sequestri sono ancora in
corso: i dati saranno disponibili gia' da domani.
Le analisi
E' stato fatto un censimento dei laboratori in grado di effettuare le analisi degli alimenti per determinare la
eventuale presenza di diossina o altri contaminanti.
In Toscana esistono due strutture (in Italia sono otto in tutto
) in grado di eseguire queste indagini, che sono lunghe, complesse e costose: il laboratorio dell'Arpat (Agenzia
regionale per la protezione ambientale) e quello dell'Istituto zooprofilattico (che e' un organismo interregionale
tosco-laziale). Si sono messi entrambi a disposizione ma per l'avvio delle analisi bisognera' attendere le
indicazioni (che dovranno essere le stesse per tutti e venire da Unione europea e ministero della sanita') sui
criteri da usare per il campionamento dei prodotti e per le metodiche di indagine.
L'informazione alla popolazione
In alcune aziende esiste gia' un servizio informativo e cosi' pure in alcuni comuni.
Si cerchera' di rendere uniforme anche questo importante servizio. Ogni Asl dovra' coinvolgere o attivare lo sportello unico della prevenzione per fornire ai cittadini, in apposite fasce orarie, le informazioni necessarie. Sempre su questo fronte verranno coinvolte le associazioni di categoria, dai produttori ai consumatori.