E' stato l'assessore al bilancio della Regione Toscana, Fabrizio Geloni, a tagliare ieri il nastro inaugurale di Carrara '99, ventesima edizione della Fiera Internazionale Marmi Macchine e Servizi. Il corteo delle autorità ha compiuto un lungo giro all'interno dei padiglioni per salutare gli Espositori e vedere da vicino le novità, sia marmi sia tecnologie, presenti in fiera.
Particolarmente lungo e caloroso è stato l'incontro delle Autorità con i rappresentanti dei paesi stranieri presenti in forma ufficiale.
Al termine della lunga panoramica in fiera si è svolta, nella sala convegni la cerimonia d'inaugurazione con gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni. Prima di iniziare la serie degli interventi è stata letta una lettera che il presidente della Regione Toscana, Vannino Chiti ha inviato al presidente dell'IMM Luigi Danesi per manifestare l'apprezzamento dell'amministrazione regionale "all'iniziativa che ben rappresenta il lavoro e le risorse tecnologiche della Toscana" e nello stesso è la riprova della vitalità del settore mentre ha saputo modificarsi nel corso degli anni per essere sempre più adeguata alle esigenze dei mercati.
Impegnando la giunta regionale a promuovere ogni iniziativa volta a migliorare le potenzialità di sviluppo del comparto il presidente della regione ha voluto inviare i migliori auguri di successo. Il primo intervento è stato quello del prefetto di Massa Carrara, dottor Marcello Carnimeo. "Carrara '99 – ha detto – è un importante momento di incontro per gli operatori del settore lapideo, formidabile strumento pubblicitario per l'intero territorio. La vetrina internazionale offerta dalla Fiera assume oggi ancor più peso alla luce della crisi di settore ed i gravi segnali di malessere provenienti dalle aziende.
Contro la crescente competizione internazionale urgono impegni ed investimenti continui supportati da un'adeguata politica di marketing, in modo da favorire nuovi insediamenti imprenditoriali".
Ha poi preso la parola il dottor Giulio Conti, presidente della Camera di Commercio di Massa Carrara e primo presidente dell'Internazionale Marmi Macchine. Egli ha posto l'accento sul salto di qualità compiuto dal polo fieristico negli ultimi due decenni, oggi adeguato per soddisfare le nuove esigenze di spazi.
"Carrara '99 - ha ricordato il dottor Conti – giunge in un momento assai delicato per il settore., con una crisi che si prolunga ormai da quasi un anno. Le aziende più deboli sono già scomparse: e se dovesse avvenire una seconda selezione, il comprensorio dovrà affrontare problemi più seri di quelli riscontrati fino ad oggi. Non tutto però appare negativo: in un contesto assai difficile le imprese hanno saputo resistere, sono rimaste sul mercato. La struttura ha retto: al termine della Fiera, e questo è anche il ruolo della manifestazione, sapremo un po' meglio cosa ci aspetta nell'immediato futuro".Ha poi preso la parola il presidente dell'Internazionale Marmi e Macchine, ing.
Luigi Danesi, che ha voluto rivolgere un pensiero particolare "a chi, vent'anni fa, avuta l'intuizione della fiera, al comitato promotore, è riuscito a realizzarla".
"Non potendo, citare individualmente tutti coloro che hanno contribuito alla crescita ed all'affermazione della fiera – ha proseguito Danesi – ringrazio i presidenti che si sono succeduti e che consideriamo come rappresentanti dei consigli di amministrazione che hanno guidato la società.
Un ringraziamento dunque a Giulio Conti, primo presidente della fiera, ad Adolfo Facchini, a Giuseppe Antonioli, a Mario Ricci, che mi hanno preceduto con i risultati visibili a tutti".
E' grazie anche a loro se la società alla fiera hanno potuto crescere affermandosi come patrimonio indiscusso non solo per il distretto lapideo apuo-versiliese, ma per tutto il sistema-marmo, non solo italiano.
La fiera e la società sono cresciute grazie all'apporto costante che le imprese del distretto le hanno garantito ma anche per l'attenzione ed il supporto che le Amministrazioni locali ed i principali azionisti pubblici e privati le hanno offerto.
Parlare dei 20 anni della fiera significa anche ricordare un panorama mondiale di settore che, in questo periodo si è modificato ed ampliato in maniera incredibile: ha conosciuto, a livello mondiale, una rivoluzione di proporzioni non ancora compiutamente valutate.I
l numero dei paesi produttori, quello dei materiali estratti ed utilizzati e, soprattutto le quantità di marmi e graniti, scavate e commercializzate, si sono dilatate in misura impensabile.
E' proprio in questi venti anni che si è affermata la Fiera Internazionale Marmi, Macchine e Servizi che, nel corso delle sue edizioni ha contribuito a far comprendere l'evoluzione del comparto del marmo sotto tutti gli aspetti: tecnologico, commerciale e di destinazione dei prodotti.
In questo periodo si è passati da poco più di 25 paesi significativi ad oltre 35 produttori, mentre la produzione mondiale è passata da 22 a 55 milioni di tonnellate.
La fiera si colloca quest'anno in un momento molto complesso: il settore nazionale ha fatto segnare, nel 1998, per le voci di maggiore importanza, una lieve flessione delle esportazioni rispetto al 1997: ha pesato, in misura determinante, la caduta verticale di alcuni mercati dell'estremo oriente mentre continua la fase di stagnazione del mercato nazionale che, con il perdurare della mancanza di investimenti nel comparto dell'edilizia, non offre sbocchi adeguati ai lavorati in marmo.
Il mercato esterno ha continuato, anche nel 1998, a svolgere il suo ruolo fondamentale per l'industria lapidea nazionale e il mercato estremo orientale ha contratto vistosamente le sue importazioni da tutto il mondo, e particolarmente dall'Italia, (tra tutti i comprensori italiani quello toscano è stato fra i più colpiti) mentre altri mercati hanno in parte, non completamente assorbito queste diminuzioni.
La fase negativa, per il settore, si è verificata soprattutto nella seconda metà dell'anno, con qualche differenza nella distribuzione di carico sui diversi comprensori produttivi italiani con dati sfavorevoli e con diminuzioni molto forti per la voce "Marmi lavorati".
Gli indicatori fanno prevedere che, sul mercato interno, la crisi del residenziale nuovo si protrarrà ancora, e si sposti almeno ad oltre il 2000 ogni previsione di ripresa.
A questo proposito le cautele nelle aspettative sono più che d'obbligo, tante sono le condizioni che devono verificarsi per garantire un quadro previsionale con un margine accettabile di affidabilità. Proprio in stretta correlazione a questi argomenti – ha proseguito Danesi - abbiamo messo a punto un programma di manifestazioni, iniziative e convegni, che affronteranno in maniera esaustiva le problematiche della produzione mondiale, dei dazi doganali come quella delle politiche internazionali per l'ampliamento dell'uso del marmo.Convegni dedicati al mondo dell'architettura, alla pubblicistica specializzata al testing sui materiali all'artigianato artistico ed alla promozione dei materiali dei paesi emergenti completeranno, assieme a mostre di altissimo livello, la serie delle iniziative per un programma fitto, articolato, di grande spessore.Ma la fiera è, soprattutto legata al numero ed alla qualità degli Espositori ed al giro di affari che essa riesce ad attivare.Sono presenti in fiera 766 Espositori 137 dei quali stranieri, provenienti da 22 paesi.
Le nazioni presenti in forma ufficiale sono 10, un numero raddoppiato rispetto a quello dello scorso anno.Sono loro la fiera, l'avvenimento per il quale abbiamo lavorato intensamente con un'attività di promozione."La nostra non è una società che si limita ad organizzare la fiera dei marmi e delle macchine – ha proseguito Danesi - ma ha fra le sue attività la promozione del marmo e delle pietre ornamentali in tutto il mondo fornisce studi, servizi ed ogni tipo di supporto all'imprenditoria , ben attenti a non ostacolare né sovrapporsi alle iniziative individuali, alla promozione delle singole aziende, che, semmai, devono essere ascoltate per capire meglio e costruire assieme strategie di marketing concrete.
Le iniziative proposte nel programma di questa ventesima fiera dei marmi e delle macchine seguono questa impostazione di fondo e l'esigenza di internazionalizzazione ne resta il motivo conduttore.Il distretto, dopo aver consolidato il suo ruolo nel campo della trasformazione, è divenuto centro di realizzazione delle macchine più avanzate e, attraverso la nostra società, della fiera che rappresenta compiutamente il suo ruolo.Ha vent'anni, la nostra fiera, e dimostra grande vitalità: se non ci fosse stato l'humus giusto, dopo pochi anni sarebbe morta asfittica, come in genere ogni iniziativa non ancorata alla storia e alle tradizioni produttive.La nostra società e la nostra fiera hanno l'ambizione di porsi al centro delle problematiche di tutto il settore, offrendo un appuntamento fieristico di grande livello e "centrale" rispetto al settore.Questa centralità, di fatto, è l'elemento che determina l'ampia ed importante presenza di espositori e di visitatori e che, fintanto che durerà, garantirà la riuscita della fiera dei marmi e delle macchine anche nel futuro.Purtroppo il settore sta attraversando un momento di difficoltà sul quale non voglio soffermarmi ma voglio ribadire - ha concluso Danesi - che attraverso questa edizione della fiera si avrà il vero polso della situazione.Ha concluso gli interventi il sindaco di Carrara, Lucio Segnanini il quale si è augurato che le autorità governative diano al settore attenzione adeguata ai problemi strutturali che esso conosce soprattutto nel distretto apuo versiliese e che questa attenzione sia almeno commisurata all'importanza dell'export di settore.
In ogni caso la fiera resta momento insostituibile per comprendere e rappresentare le problematiche tecniche, politiche e commerciali del comparto.L'amministrazione comunale guarda a lla fiera non solo per il suo ruolo d'azionista ma anche per il ruolo che l'IMM e la struttura espositiva possono avere nel tessuto economico locale.
Undici aziende ubicate nel territorio della Provincia della Spezia, 14 ubicate nella provincia di Massa, 12 ubicate nella Provincia di Lucca partecipano oggi ad un incontro settoriale "Al-Invest".
Dette imprese, operanti nei settori dei materiali lapidei, delle macchine e degli accessori per la lavorazione dei medesimi, si affiancheranno ad imprese di provenienza greca, francese e spagnola per incontrare imprese di provenienza argentina, brasiliana, messicana al fine di discutere proposte di collaborazione commerciale, tecnica e finanziaria. Alcune aziende discuteranno proposte per la creazione di joint-ventures. Il programma prevede che oggi, nella Sala Marmoteca, un seminario tecnico durante il quale, oltre agli interventi dei Presidenti delle Camere di Commercio di La Spezia, Carrara e Lucca , prendono la parola funzionari della Commissione Europea e rappresentanti dell'UNIDO.
L'ultimo intervento della giornata sarà tenuto da un funzionario della Banca Nazionale del Lavoro che illustrerà le forma di finanziamento all'esportazione e nuovi prodotti di supporto alle imprese che lavorano con l'estero. Nel pomeriggio avranno luogo gli incontri che continueranno domani.
La necessità di una normativa unica, internazionale che regoli i metodi di prova per la selezione delle pietre ornamentali, è stato il tema di un convegno che si è svolto ieri nell'ambito di Carrara 99, organizzato da ASTM-Comitato C18 Dimension Stone, CEN-TC 246 Pietre Naturali e IMM.
Al convegno, introdotto dalla dottoressa Paola Blasi dell'IMM, hanno partecipato la professoressa Angelica Frisa Morandini, presidente del Comitato Europeo di Normazione per le pietre ornamentali (CEN TC426), e Gib Mc Intee, presidente dell'ASTM C18 (American Society for Testing Materials).Il tema al centro dell'incontro sui metodi di prova per la selezione delle pietre ornamentali è stato il marmo, la sua durabilità nel tempo, e i severi test a cui deve essere sottoposto per studiare i comportamenti e le caratteristiche in opera, soprattutto per quel che riguarda i rivestimenti esterni.
L'obiettivo delle ricerche che si stanno svolgendo a carattere europeo (CEN) e americano (ASTM) è quello di arrivare in breve tempo ad una normativa internazionale che possa essere applicata in qualsiasi parte del mondo per una reale globalizzazione del mercato del lapideo.L'Internazionale Marmi e Macchine ha rivolto da sempre una particolare attenzione alla qualificazione tecnica dei materiali e dei prodotti lapidei: l'esigenza di un attento controllo di qualità nell'industria lapidea ha rappresentato nel passato e ancora di più oggi un punto focale per tutte le aziende del settore.
In questo momento, nel panorama internazionale, è allo studio un progetto di ampio respiro per arrivare ad una grande ed unica normativa internazionale. Sono sufficienti poche considerazioni per capire l'importanza di una caratterizzazione standardizzata dei prodotti lapidei: l'enorme numero di nuovi materiali disponibile sul mercato di cui non è possibile conoscere le prestazioni in opera nell'arco temporale, i nuovi prodotti a spessori sottili o a componente lapidea (pannelli compositi e marmi-resina, marmi-cemento), la sempre maggiore competizione internazionale dei prodotti finiti, soprattutto di origine extraeuropea, che entrano nel mercato comunitario o in quello del Nord America.
Il primo supporto che la normazione può fornire riguarda la terminologia e le definizioni: anche se rimane sempre particolarmente sentito il problema della nomenclatura commerciale dei materiali (stesso nome per materiali diversi o nomi diversi per lo stesso materiale) la norma è infatti in grado di fornire utili informazioni al proposito. E' inoltre possibile distinguere altri due tipi di standard: quelli relativi alla caratterizzazione dei materiali lapidei che, in quanto di origine naturale, potranno evidenziare una variabilità più o meno marcata delle loro proprietà fisico-meccaniche, e quelli relativi ai prodotti lapidei, risultato di una trasformazione tecnologica.
Nel corso del convegno sono stati messi a confronto gli studi di ricerca sui test di prova svolti a livello europeo dal CEN e, negli Stati Uniti da ASTM ed è stato fatto il punto della situazione per quel che riguarda la normativa internazionale per la selezione delle pietre ornamentali.
Una marchio "doc" per marmi, graniti e travertini, l'adozione di un attestato di conformità delle macchine ai parametri delle direttive comunitarie, il varo di importanti programmi di formazione, sono alcuni dei principali obiettivi della Federazione Internazionale che si è presentata a "Carrara '99".
In collaborazione con l'Istituto Nazionale per il Commercio Estero, la Internazionale Marmi e Macchine di Carrara e l'Istituto Internazionale del Marmo, intende rappresentare un'alleanza mondiale, una rifondazione della «cultura della pietra» per promuovere e qualificare la crescita della domanda di rocce ornamentali le cui nuove lavorazioni, rese possibili dallo sviluppo tecnologico, aprono le porte a nuovi impieghi e nuovi mercati ad alto valore aggiunto.La sala convegni del complesso fieristico ha ospitato la prima Convention della Federazione (denominata W.S.A.C.
99 - World Stone Association Convention) elaborata con l'obiettivo di gettare le basi per lo sviluppo di una struttura trans-nazionale, di coordinamento fra le crescenti Associazioni e Istituzioni di Categoria.All'assemblea hanno partecipato il presidente dell'IMM Luigi Danesi, Erica Di Giovancarlo ed Antonio Laspina dell'ICE di Roma, il delegato Angelo Marabelli, Paolo Marone dell'IS.I.M., Paola Romano dell'Agenzia di promozione della ricerca europea, Frisa Morandini docente di Tecnologia dei materiali lapidei al Politecnico di Torino.In apertura il dottor Laspina dell'ICE ha letto il messaggio augurale di Gioacchino Gabbuti, direttore generale dell'Istituto: "Negli ultimi due anni – recita la nota di Gabbuti – l'Istituto per il Commercio Estero ha prestato particolare attenzione al settore lapideo, caratterizzato da piccole aziende e per il quale l'Italia è paese leader per tecnologia e produzione.
Nella logica di promuovere iniziative innovative, l'ICE ha colto prontamente la lungimiranza del progetto proposto sinergicamente dall'IMM e dall'Istituto Internazionale del Marmo ed ha risposto in termini concreti consentendone l'effettiva realizzazione e quindi la partecipazione di più di quaranta delegati esteri provenienti dall'Asia, dal Medio Oriente, dal Sud Africa, dalle Americhe e dall'Europa". Il direttore dell'ICE ha auspicato che i risultati che scaturiranno dalla Convention possano essere ottimi e lusinghieri, ritenendo indispensabile divulgare e migliorare la cultura della qualità di lavorazione delle pietre naturali.Dopo il saluto del presidente dell'IMM Danesi ha preso la parola Angelo Marabelli: "La Federazione – ha detto – non è un progetto meramente velleitario, ma la conseguenza di una serie di riscontri cui è dovuta una risposta con logica industriale.
Da un'indagine del CERMES dell'Università Bocconi risulta infatti la dignitosa ma purtroppo insufficiente struttura di molte delle varie associazioni del comparto, afflitte da una cronica inadeguatezza di risorse cui sono peraltro richiesti dei servizi sempre più elaborati e costosi. La medesima situazione è riscontrabile in molti paesi del mondo. E' uno strumento di coordinamento degli investimenti e delle iniziative aperto a tutte le Associazioni, capace di rappresentare le comuni esigenze di settori tra di loro collegati.
Tra i primi obiettivi c'è lo sviluppo dei rapporti con le istituzioni comunitarie, lo svolgimento di importanti programmi di formazione, l'acquisizione di un ruolo di indirizzo e coordinamento degli impegni fieristici, l'elaborazione di una proposta di denominazione di origine controllata dei marmi, travertini e graniti, cui seguirà quella di lavorazione con qualità controllata e l'adozione di un nostro attestato di conformità ai parametri indicati dalle direttive comunitarie per l'effettivo dei prodotti finiti e delle tecnologie offerte agli aderenti delle associazioni federate.
Finora ciascuno ha remato da solo, con le proprie forze, in correnti spesso sfavorevoli: insieme, potremo dotarci di ben altri mezzi".I lavori della Convention sono stati aggiornati.