L'ha approvata il Consiglio regionale, con l' astensione del Polo. L'attuale legge sulle biblioteche, emanata nel 1976, no era adeguata all'incremento quantitativo delle biblioteche di ente locale della Toscana. Accanto alla Regione che esercita funzioni di programmazione, controllo e alta amministrazione, le Province esercitano funzioni amministrative di programmazione nella generalità delle funzioni amministrative non espressamente riservate agli altri enti. La strategia di sviluppo delle biblioteche disegnata dalla nuova legge poggia su due macro-obiettivi: lo sviluppo uniforme e qualificato dei servizi nel territorio regionale e la costruzione di un sistema informativo integrato che metta a disposizione di tutti tutte le risorse documentarie presenti nel territorio.
"La biblioteca e' luogo di crescita della democrazia -ha detto Simonetta Pecini (Pds), presidente della quinta commissione consiliare- quindi un servizio di base che deve essere presente in ogni realta' locale".
Enrico Bosi (An), ha invece parlato di: "Aggiustamenti pressoché ininfluenti, in quanto nominalistici, piu' che di sostanza dopo l'accidentatissimo iter di approvazione della legge, presentata dalla Giunta regionale nel 1997 e poi di fatto ritirata per due anni e mezzo".