In relazione al sondaggio sul voto per il Consiglio comunale pubblicato domenica nelle pagine fiorentine del quotidiano "La Repubblica", interviene Vincenzo Recchi, candidato numero 7 nella lista civica Insieme per Firenze:
"Mi sento in dovere di esprime due precisazioni. La prima relativamente alla tempistica delle interviste telefoniche, raccolte il 20 maggio, cioè a 5 giorni dalla presentazione delle liste. E' evidente che la scelta cronologica non favorisce i nuovi schieramenti, che sono ben 12 in queste elezioni comunali.
Le nuove liste non godono certo della notorietà pluridecennale dei vecchi partiti, ma nelle 4 settimane che intercorrono dal sondaggio al 13 giugno (il giorno delle vere consultazioni) faranno conoscere programmi e candidature a tutti gli elettori fiorentini. Esse si rivolgono in particolare a quel 34% di indecisi, o non ancora informati (percentuale che però secondo "La Repubblica" si ridurrebbe al ballottaggio, sicché alcuni elettori avrebbero già deciso di votare al secondo turno per candidati che non voteranno al primo).
Prematuro dunque decretare le nuove liste sotto coperta, affermando in tenuta i partiti tradizionali (favoriti dallo schema del questionario che naturalmente non informa gli intervistati)".
"La seconda precisazione -prosegue Recchi- relativamente all'esiguità della base di dati: circa 400/500 espressioni di voto. E' noto che pur in presenza di grandi basi di dati è possibile analizzare le prospettive delle forze maggiori con una certa sicurezza, ma molto meno per quanto riguarda le altre forze.
A maggior ragione il principio vale nel caso di piccoli campioni e in riferimento a schieramenti elettorali per cui un punto percentuale in più, o in meno può significare successo, o fallimento. Anche in questo caso il sondaggio della Repubblica finisce per essere ottimista nei confronti di alcuni e pessimista nei confronti di altri. Ma siccome un'analisi statistica pubblicata rischia addirittura di avere un'involontaria funzione di orientamento del voto, concludo ricordando che su questi argomenti l'uso del condizionale è d'obbligo".