La Regione Toscana si attivera' per richiedere l'istituzione presso il ministero del lavoro di un tavolo sulla Rifle di Barberino di Mugello, alla quale partecipino non sono le parti sociali, ma anche le istituzioni locali. E' questo l'impegno assunto oggi, a Palazzo Bastogi, al termine di un incontro tra la giunta regionale, rappresentata dal presidente della Regione Toscana, Vannino Chiti, e dall'assessore al lavoro, Paolo Benesperi, e una rappresentanza delle istituzioni del Mugello, dei sindacati, e dei lavoratori dell'azienda per cui il gruppo Rifle ha annunciato il ricorso alla mobilita', con 294 esuberi.
L'incontro ha permesso di fare il punto sulla situazione della vertenza, dopo la conclusione dei 45 giorni prescritti dalla legge per l'individuazione di un accordo tra le parti, ma anche di esprimere una serie di valutazioni sulla decisione della Rifle, presa nel quadro di una strategia aziendale che prevede la dismissione delle attivita' produttive, nonostante la solidita' finanziaria del gruppo, e la riconversione ad attivita' prevalentemente commerciali.
"E' una situazione che offre molteplici motivi di preoccupazione -ha spiegato Chiti- In primo luogo, questo accade in una realta' come il Mugello, dove da anni si stanno facendo sforzi significativi per la valorizzazione e lo sviluppo del territorio e delle attivita' produttive, e colpisce soprattutto l'occupazione femminile.
In secondo luogo, quella della Rifle e' una decisione unilaterale, che non offre nessuna garanzia sulla ricollocazione degli esuberi. Sappiamo benissimo che ci possono essere momenti di crisi e di riconversione, ma le moderne relazioni industriali esigono procedure concordate, che consentano di utilizzare tutte le opportunita' esistenti per difendere e rilanciare l'occupazione. Per questi motivi la Regione intende sviluppare un grosso impegno sia per contrastare ogni decisione unilaterale, sia per attivare ogni strumento a disposizione sul terreno delle politiche attive del lavoro, una volta che il confronto si sia riaperto".