Una proposta di legge approvata ieri dalla giunta - su proposta dell'assessore al bilancio e alle finanze, Fabrizio Geloni - cancella le tasse su concessioni regionali. Restera' in vita solo quella sulla caccia e la pesca, per salvaguardare la destinazione del suo gettito al settore dell'agricoltura. Il provvedimento portera', nell'arco di due anni, un minore introito per le casse della Regione di 13 miliardi e mezzo, ma consentira' lo snellimento degli adempimenti fiscali per i contribuenti e la razionalizzazione delle procedure amministrative della Regione, Tra le tasse cancellate da subito (cioe' dal prossimo esercizio finanziario) si segnala su tutte l'autorizzazione igienico-sanitaria per l'apertura e la vidimazione annuale dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, alberghi, affittacamere, ecc.) che assicurava un gettito annuo di 5.667 milioni.
E
ancora l'autorizzazione agli scarichi di acque di rifiuto in acque pubbliche
e la licenza per aprire e condurre agenzie di viaggi (con un gettito annuo
rispettivamente di 568 e 368 milioni). Tra le tasse che saranno cancellate
dal 1 gennaio 2001 spiccano invece la concessione per l'apertura e
l'esercizio di farmacie (1.596 milioni), la concessione di servizi pubblici
automobilistici (1.146 milioni), la concessione di costituzione di azienda
faunistico-venatoria a centri privati di produzione di selvaggina (1.114
milioni) e l'autorizzazione per l'esercizio di ambulatori e case di cura
(1.018 milioni), oltre all'autorizzazione e all'esercizio di stabilimenti
balneari e di cure fisiche (571 milioni), all'abilitazione alla ricerca e alla
raccolta di tartufi (496 milioni) e al permesso rilasciato per il trasporto di
viaggiatori fuori linea con autobus (336 milioni).
"Nella stragrande maggioranza dei casi -ha detto Geloni- le
autorizzazioni e le concessioni vengono oggi rilasciate dagli enti locali,
che sono tenuti a richiedere, contestualmente al rilascio, il pagamento
della tassa regionale e a comunicare alla Regione tutti i dati fiscali del
contribuente ai fini della tenuta dell'anagrafe tributaria.
Si tratta di tributi
che spesso hanno dato vita a contenziosi e ad aggravi degli adempimenti
per la Regione, oltre che ad una pressione fiscale nei confronti delle stesse
attivita' che hanno formato la base imponibile dell'Irap o che vi sono
comunque soggette".
Per il presidente Vannino Chiti il provvedimento rappresenta il primo
importante atto concreto in direzione della semplificazione del sistema
tributario e della diminuzione della pressione fiscale: "Nel 1995 ci siamo
impegnati con i cittadini toscani di non inasprire la pressione fiscale e
abbiamo mantenuto fede a quell'impegno, nonostante le ristrettezze di
bilancio e privilegiando la strada della riqualificazione della spesa.
Ora possiamo finalmente passare alla seconda fase, quella della concreta diminuzione dei tributi".