Un crocevia geografico e politico, luogo di incontro tra il Mediterraneo e il deserto, frontiera tra l'Europa e l'Africa, fra il mondo arabo e l'occidente; un paese che, nonostante l'embargo, anno dopo anno e' la destinazione di un numero crescente di visitatori stranieri; e che benché sia nostro vicino e si caratterizzi per una significativa presenza italiana, resta ancora sostanzialmente sconosciuto. Un vuoto di conoscenza che adesso potrà essere colmato grazie alla pubblicazione della prima guida italiana dedicata alla Libia dai tempi del colonialismo.
Il volume, opera del fiorentino Andrea Semplici, e' stato presentato ieri presso l'auditorium del consiglio regionale. E' stata l'occasione non solo per ricordare lo straordinario patrimonio artistico, archeologico e naturale della Libia, ma anche per confrontarsi sulla realtà di un paese che il prossimo settembre celebrerà i 30 anni dell'ascesa al potere di Muhammar Gheddafi. Dopo gli interventi del console generale di Libia in Italia, Mouammar Kashkar, del presidente dell'Icei (Istituto cooperazione economica internazionale), Michele Achilli, del docente di storia contemporanea all'università di Siena, Nicola Labanca, dell'archeologo Savino Di Lernia, dell'operatore turistico specializzato, Alberto Addis, le conclusioni sono state affidate all'assessore regionale alla cooperazione internazionale, Simone Siliani, che si è soffermato sull'importanza della cooperazione con i paesi della sponda sul del Mediterraneo, come contributo allo sviluppo e alla piena affermazione dei diritti umani.