E' questa l'ipotesi di lavoro che questa mattina, a Palazzo Bastogi, e' stata al centro della riunione che, convocata dall'assessore alle politiche sociali, Simone Siliani, ha messo a confronto i rappresentanti di enti locali, realta' del volontariato, forze dell'ordine.
Un'iniziativa di carattere operativo che, come ha sottolineato Siliani, è nata dall'esigenza di individuare forme di coordinamento tra tutti i soggetti impegnati in interventi. La riunione ha così rappresentato un primo momento di confronto tra esperienze tra loro anche molto diverse, dal progetto nell'area metropolitana fiorentina imperniato sull'azione di "operatori di strada" e sulla individuazione di "centri di accoglienza protetta", alla decisione del comune di Montecatini, che dall'ottobre scorso, utilizzando alcune norme del codice della strada, ha deciso di multare i clienti-automobilisti (raccogliendo in pochi mesi introiti per 750 milioni).
Allo stesso modo sono stati individuati numerosi nodi problematici: lo status giuridico di molte prostitute che, immigrate irregolari, risultano "invisibili" alle istituzioni e in quanto tali persone difficilmente coinvolgibili in un percorso di fuoriuscita; la significativa presenza di minorenni coinvolte; il difficile accesso ai servizi socio-sanitari; piu' in genere, la complessità di un fenomeno che non si presta a facili generalizzazioni, ne' a soluzioni valide in ogni circostanza.
Siliani ha anticipato anche alcune delle caratteristiche che dovrà avere il progetto regionale: finanziato sia da risorse regionali che da risorse degli enti locali, dovrà concentrarsi su alcune situazioni problematiche, contribuendo, ad esempio, a sostenere iniziative di formazione e di realizzazione di centri di prima e seconda accoglienza.
Una bozza del progetto sarà presentata in occasione di un secondo incontro, nel quale sarà affrontato anche il problema di un'applicazione uniforme sull'intero territorio dell'articolo 18 del testo unico sull'immigrazione: una norma che, prevedendo il rilascio del permesso di soggiorno per protezione sociale, può rappresentare un'opportunità in più per i percorsi di abbandono della prostituzione.