Ne' per l'impianto progettato dall'Edison all'area ex Farmoplant di Massa -un cogeneratore alimentato a gas naturale- ne' per l'impianto progettato dall'Elit nell'area ex Ferroleghe di Carrara -per la produzione di energia da biomasse- la Regione Toscana aveva ed ha alcun potere autorizzativo. Sulla base di quanto previsto dalla legge 9/1991 sull'energia e del DPR 203/1998 in materia di qualità dell'aria era infatti tenuta ad esprimere solo un parere tecnico relativo alle emissioni in atmosfera.
E' quanto intende precisare la Giunta regionale, intervenendo sulle piu' recenti polemiche relative ai cosiddetti "inceneritori" -in realta' impianti di tutt'altro genere- e su alcune affermazioni in base alle quali anche la Regione avrebbe autorizzato i progetti.
In particolare, per quanto riguarda l'impianto Edison, il riferimento normativo e' l'articolo 17 del DPR 203 che, per quanto riguarda le centrali termoelettriche, prevede autorizzazioni di competenza del Ministro dell'industria "per la costruzione e l'esercizio degli impianti".
Autorizzazioni "rilasciate previo parere favorevole dei Ministri dell'ambiente e della sanità, sentita la Regione interessata", per un parere che riguarda ovviamente le emissioni in atmosfera. A questa procedura va poi aggiunta la concessione edilizia rilasciata dall'amministrazione comunale.
Ancora piu' snello l'iter nel caso di un impianto come quello proposto dall'Elit, sulla base degli articoli 20 e 22 della legge 9/1991, al titolo dedicato alle norme per gli autoproduttori, dove si definisce un'importante distinzione tra fonti energetiche convenzionali e fonti energetiche rinnovabili e assimilate.
Per le prime, si conferma che e' il ministero dell'industria a "autorizzare l'autoproduzione di energia elettrica... attraverso impianti esistenti, potenziamento di impianti esistenti o nuovi impianti". Per le seconde -e le biomasse sono classificate come fonti rinnovabili- si prevede semplicemente che "i soggetti che intendono provvedere all'installazione degli impianti... devono darne comunicazione al Ministero dell'industria, all'Enel e all'ufficio tecnico delle imposte di fabbricazione competente per territorio".
Ovvero, non esiste alcun problema di autorizzazione, ma esiste solo un obbligo di comunicazione, fatto salvo quanto disposto dal DPR 203 per la qualità dell'aria.
La giunta ricorda ancora, in riferimento al progetto Edison, che l'unica iniziativa assunta dalla Regione, benché non richiesta dalla normativa nazionale, e' stata quella di informare puntualmente gli enti locali interessati, gia' con due lettere dell'anno scorso, la prima del 7 aprile 1998 con cui ha dato notizia dell'avvio del procedimento autorizzativo, la seconda, del 27 luglio, con cui ha reso noto il parere tecnico elaborato dal Comitato regionale contro l'inquinamento atmosferico sulle emissioni, prima ancora che la stessa giunta lo deliberasse.
Analogamente, per l'Elit, la giunta ha provveduto ad inviare sia al comune di Carrara che alla provincia la notizia di avvio procedimento, in data 19 gennaio 1998, per poi trasmettere il parere espresso dal Cria, in data 17 febbraio 1998, e quindi, in data 17 luglio, anche la copia dell'atto autorizzativo del ministero sulla base del DPR 203.
La possibilità di passare a produrre energia dai rifiuti in questi due impianti, infine, non solo puo' essere esclusa per ragioni tecniche -per il cogeneratore all'ex-Farmoplant, in particolare, il forno non sarebbe nemmeno idoneo a questo uso- ma dovrebbe fare i conti con precisi ostacoli di legge: in questo caso, infatti, non solo sarebbe necessario avviare l'iter per una nuova autorizzazione, ma l'impianto interessato dovrebbe essere necessariamente inserito nel piano provinciale di gestione dei rifiuti.