Con i voti favorevoli di PDS-DS, PPI, Verdi e Comunisti e quelli contrari delle forze del Polo il Consiglio provinciale ha approvato il Progetto Direttore dell'Area del Mugello Centrale. Il Progetto è stato elaborato dalla Provincia in collaborazione con la Comunità Montana e i Comuni di Scarperia, San Piero a Sieve e Borgo San Lorenzo. Prevede interventi per 90 miliardi in opere di urbanizzazione per rendere il territorio mugellano più attraente ed efficiente per gli imprenditori provenienti da altre aree, con espansioni e ristrutturazioni delle aree industriali di Petrona, Pianvallico e La Torre per portarle dagli attuali 2 milioni di metri cubi (e dai 4 previsti dagli strumenti urbanistici esistenti) a 5 milioni di metri cubi, con investimenti nei nuovi insediamenti industriali e nella riqualificazione di quelli esistenti valutati in 1127 miliardi. Si punta ad individuare le forme per riqualificare tutto il tessuto produttivo locale, affrontando il problema delle carenze strutturali e di servizi che finora hanno reso difficile una previsione organica dello sviluppo e non hanno offerto le condizioni necessarie perché il territorio potesse calamitare dall’esterno realtà produttive di un certo rilievo. Ecco pertanto che il Progetto Direttore propone un risposta complessiva a questi problemi: interventi sulla viabilità (che andranno a sommarsi a quelli in atto sulla Ferrovia Faentina, la Firenze-Bologna e l’Autostrada del Sole), individuazione di aree idonee per accogliere grossi insediamenti, riqualificazione dell’esistente e valorizzazione conseguente della qualità produttiva locale, azioni di marketing territoriale, creazione di reti telematiche e di nuovi servizi creditizi, postali, di mensa ecc. Il Progetto si articola in piani di dettaglio.
Nel territorio di Borgo sono previste 17 unità d'intervento, per 342 miliardi di investimenti e che comportano opere di urbanizzazione per 24 miliardi. A San Piero a Sieve le unità sono 2, per 79 miliardi di investimenti e 28 miliardi di opere di urbanizzazione. A Scarperia infine sono indicate 14 unità, per 706 miliardi di investimenti e 38 miliardi di opere di urbanizzazione. "Il nostro scopo è quello di creare un business park che attiri gli investimenti", ha detto il vicepresidente del assessore allo sviluppo economico Riccardo Conti "procedendo nella realizzazione di un grande disegno territoriale che riguarda il Mugello".
Anche perché l'opportunità di sviluppo derivante dalle grandi infrastrutture di comunicazione in corso di realizzazione del Mugello non si traduca in una "periferizzazione dell'area" ma serva invece ad una "rilocalizzazione industriale" a suo favore. Il progetto potrà anche diventare, oggi non lo, è, oggetto di un patto territoriale, intanto, dice Conti, "è un'intesa coi Comuni fortemente appoggiata dalle categorie economiche, una scelta precisa per concentrare le risorse su un obiettivo; non è una Cassa del Mezzogiorno ma lo strumento per stimolare investimenti offrendo un'area appetibile, come finora non era, per gli investitori". "Ci conforta - ha tenuto a sottolineare Conti - l'attenzione delle forze imprenditoriali che hanno voluto il progetto, comprendendo che senza di esso non c'è competitività, che la questione non è quella di ottenere agevolazioni fiscali ma di assicurare insediamenti industriali di qualità". Le previsioni del Progetto, ovviamente, riguardano il medio-lungo periodo e, come si è detto, troveranno attuazione attraverso un accordo fra Provincia, Comunità Montana e Comuni di Borgo, San Piero e Scarperia, con il quale gli elaborati progettuali saranno tradotti in varianti urbanistiche vere e proprie. Proprio le previsioni di lungo periodo, unite alle procedure previste, non hanno coinvolto i rappresentanti del Polo.
"L'iter è cervellotico - ha sostenuto Fabio Filippini, di Forza Italia - e il progetto è fumoso". Critiche poi alla previsione, contenuta nella delibera di approvazione del Progetto, di un mandato in bianco al Presidente della Provincia per i successivi passaggi. Identica la posizione su questo punto di Piero Betti, di A.N. Contro un mandato di questo genere si è espresso anche il comunista Sandro Cocchi, perché devono essere coinvolti tutti gli organi provinciali. Cocchi ha poi votato a favore sulla base dell'assicurazione da parte della Giunta che il mandato è circoscritto ad atti precisi da sottoscrivere con la partecipazione dei Comuni.
Sempre Cocchi ha chiesto precisi impegni anche da parte degli imprenditori privati. Per il Verde Alberto Di Cintio, che ha parlato anche in veste di presidente della Commissione ambiente del Consiglio, il progetto è una buona risposta alle difficoltà del territorio e merita un giudizio positivo anche dal punto di vista urbanistico. Nella sua prossima seduta il Consiglio farà seguire all'approvazione del Piano quella di un ordine del giorno con l'indicazione dei successivi passaggi verso la realizzazione del progetto.