Firmata oggi a Roma dal presidente della Regione Vannino Chiti e dal presidente del Consiglio Massimo D'Alema. La Toscana e' fra le prime regioni (con Lombardia, Umbria e Sardegna) a dare vita all'intesa che costituisce uno strumento rivoluzionario nell'ambito della programmazione negoziata e segna una svolta nei rapporti Regione-Governo. Se i settori giunti al traguardo sono al momento tre, le priorita' stabilite dalla Toscana ed inserite organicamente nell'Intesa sono cinque: ai primi tre si aggiungeranno presto anche beni culturali, trasporti e infrastrutture i cui relativi accordi quadro verranno definiti e finanziati nei prossimi mesi.
I settori d'intervento dell'Intesa sono perciò i seguenti: Difesa del suolo e messa in sicurezza; Beni ed attività culturali; Attuazione del piano di programmazione sanitaria; Infrastrutture e trasporti; Azioni di sviluppo locale. I tre accordi di programma quadro, sottoscritti oggi insieme all'intesa cornice prevedono 349 miliardi per la difesa del suolo e la messa in sicurezza, 901 miliardi per l'attuazione del piano di programmazione sanitaria e 308 miliardi per il sostegno allo sviluppo locale (nell'Intesa sono stati inseriti i finanziamenti già deliberati dal CIPE per i Patti territoriali, cui si dovranno aggiungere la quota toscana del Patto dell'Appennino centrale e il finanziamento, non ancora deliberato, per il patto di Pisa).
Che cos'è l'Intesa? Introdotto dalla Finanziaria '97 e definito da una successiva delibera del CIPE (del marzo '97), questo strumento e' oggi alla sua prima prova.
La Toscana e' riuscita, grazie a un'attività di programmazione ormai collaudata oltre che a una positiva consuetudine di rapporti con il governo (nel 1993 la Regione aveva siglato con il governo un Accordo di programma che sbloccava finanziamenti per rimettere in moto centinaia di cantieri in Toscana), ad essere fra le prime ad arrivare alla firma.
Il primo dato nuovo sta nel rapporto Regione-Governo. Finisce l'era dei finanziamenti a pioggia e delle trattative che ruotano unicamente attorno ai criteri di ripartizione della spesa.
Ora Regione e Governo siedono allo stesso tavolo e la trattativa si sposta sui contenuti, nella definizione dei quali sono coinvolti, attraverso una concertazione dal basso, anche le realta' locali. E così, per la prima volta, e' la Regione a indicare i settori sui quali attivare i finanziamenti. Secondo elemento importante e' infatti la possibilità di creare una sorta di corsia preferenziale e di regionalizzazione del bilancio dello Stato, che permette di sbloccare, velocizzare o anche solo di anticipare risorse provenienti da piu' leggi nazionali che fanno capo a diversi ministeri e che, con le vecchie procedure, non riuscivano a garantire il fluido procedere dei lavori e, soprattutto, a dare certezze della loro conclusione.
Certezze su tempi e realizzazione. Oltre a fissare le risorse complessive destinate ai singoli settori, l'Intesa indica la loro scansione temporale, i soggetti responsabili della gestione e della conclusione dell'intervento, i tempi di completamento e le scadenze intermedie. "L'Intesa istituzionale di programma- spiega il presidente della Regione Vannino Chiti- e' importante non soltanto per i finanziamenti che permette di mettere in campo. La sfida è quella di essere riusciti a convogliare su progetti che consideriamo prioritari come la sanita', la difesa del suolo e lo sviluppo locale, tutte le risorse esistenti, a livello nazionale, regionale e locale.
Accordi come quello firmato oggi segnano un nuovo modo di fare programmazione, all'insegna di una maggiore cooperazione fra Stato e Regioni e con un diverso coinvolgimento di enti locali e forze economiche e sociali. Un modello che si avvicina, insomma, a una logica federalista, in cui si riconosce per la prima volta che i problemi dello sviluppo locale si risolvono meglio e piu' in fretta proprio a livello locale. E' per questo che abbiamo creduto subito in questo strumento, così come abbiamo creduto nei patti territoriali e ci siamo attrezzati per essere in grado di sfruttare al meglio le opportunità che ci offriva".
Circa 350 miliardi di finanziamenti, tra risorse statali, regionali e di altri enti pubblici; un elenco di 141 progetti, finanziati in tutto o in parte, che spaziano dalla realizzazione delle casse di espansione lungo l'asta principale dell'Arno alle azioni contro l'erosione del litorale a San Rossore, dall'intervento di sfangamento alle dighe di Levane e La Penna al risanamento dei laghi di Chiusi e di Montepulciano e della laguna di Orbetello, dal completamento del sistema di depurazione nell'area fiorentina (secondo lotto) alla realizzazione di acquedotti, fognature, depuratori, ma anche alla sistemazione di dissesti idrogeologici e movimenti franosi in diversi centri abitati della Toscana; ma soprattutto una diversa attenzione alle tematiche ambientali e alla logica della prevenzione rispetto al precedente accordo di programma che Stato e Regione Toscana firmarono nel 1993.
Sono queste le principali caratteristiche della parte "ambientale" dell'intesa istituzionale siglata questa mattina a Roma. "Nel 1993 -spiega l'assessore all'ambiente della Regione Toscana, Claudio Del Lungo- furono individuate oltre 400 opere cantierabili, quasi esclusivamente legate ad infrastrutture per le quali l'ambiente era tirato in causa solo per le conseguenze provocate su di esso, o comunque per mitigare possibili effetti negativi. La nuova intesa, invece, e' la dimostrazione di un'attenzione prioritaria alla prevenzione dei problemi e di una maturazione delle politiche in senso sociale e ambientale.
Ed allo stesso tempo, e' la dimostrazione che e' possibile coniugare nuova occupazione e sicurezza del territorio, garantendo così anche una maggiore stabilita' di tutte le attività economiche. Il risultato di anni di impegno, che ci permette di disporre di un robusto portafoglio di opere cantierabili. Grazie ad un lavoro di ricerca dei problemi, di messa a fuoco delle priorita', di individuazione delle soluzioni e di avvio delle progettazioni, oggi siamo in grado di avviare lavori per circa 1.500 miliardi, anche se per ora sono state finanziate opere per 350 miliardi.
Gli interventi non riguardano solo il rischio idrogeologico, inteso come eventi franosi ed alluvionali. Per la prima volta si affronta il tema dell'erosione costiera, con interventi di grande rilievo in zone importanti sia dal punto di vista naturalistico che turistico. Interventi inseriti nell'intesa perché, anche in questo caso, avevamo già avviato le progettazioni".
I 901 miliardi che la Regione riceverà da qui al 2001 per l'edilizia sanitaria e ospedaliera, in base ai programmi previsti dall'articolo 20 della legge 67 del 1988, significano il definitivo salto qualitativo per il Sistema Salute della Toscana.
E' soprattutto la certezza che l'intesa offre alla riorganizzazione della rete ospedaliera e al potenziamento dei servizi territoriali. La Toscana e' sempre stata esemplare nell'utilizzo di questi fondi, ma i ritardi nei trasferimenti dal centro hanno reso negli anni complicata la gestione dei cantieri e allungato i tempi. Tutto questo sarà' un ricordo, il piano decennale potrà d'ora in poi svilupparsi in tutte le sue potenzialità di rinnovamento; saranno in particolare le strutture portanti della sanita' toscana a ricavarne beneficio, come l'azienda ospedaliera Careggi - che vede interamente finanziato il suo piano di ristrutturazione per circa 320 miliardi -, l'azienda ospedaliera di Pisa, gli ospedali territoriali fiorentini, quelli di Livorno e di Lucca.
Altro elemento e' il completamento della rete ospedaliera: attraverso la realizzazione dei monoblocchi della Versilia e del Valdarno aretino, viene ultimato l'insieme dei nuovi ospedali monoblocco (sei in tutto) che consentira' la definitiva dismissione di piccole strutture non essenziali. Il raggiungimento di questi obiettivi e' stato reso possibile dalla presentazione fatta agli uffici ministeriali di progetti credibili e in grado di passare ad una immediata eseguibilità.
Accanto ai due accordi quadro per difesa del suolo e programmazione sanitaria, fra le priorità che la Regione ha individuato per questa prima fase di concretizzazione dell'intesa c'è quella del sostegno allo sviluppo locale.
"L'ambiente locale -si legge all'articolo 4 del documento sottoscritto oggi- costituisce nella Regione Toscana non un contenitore dello sviluppo, ma una risorsa dello sviluppo stesso". E' per questo che e' stato deciso di inserire all'interno dell'Intesa istituzionale di programma tutti i Patti territoriali siglati in Toscana. Il testo specifica che entrerà a fare parte dell'accordo, non appena definita la procedura tecnica, anche il patto della provincia di Pisa che sarà approvato con la prossima graduatoria prevista per maggio.
Le risorse statali attivate per i Patti toscani già approvati (risorse specifiche per lo strumento "Patto") sono complessivamente 308 miliardi, di cui 215 per i patti di Livorno, Massa Carrara e Grosseto; 65 miliardi per il patto di Piombino-Val di Cornia; 27 miliardi per la quota toscana del Patto di Val di Chiana-Orvietano-Trasimeno cui si dovranno aggiungere la quota toscana di finanziamento dell'altro patto interregionale (Appennino Centrale) e di quello di Pisa. Oltre a questi finanziamenti, come e' noto, i sette patti toscani possono contare su risorse reperite a livello sia locale che nazionale, di Regione, enti locali e soprattutto privati.
Come si ricorderà prevedono, a regime, 288 progetti per un investimento complessivo previsto di oltre 1.500 miliardi e un risultato atteso di circa 3.000 nuovi posti di lavoro, cui saranno da sommare circa 1000 altri nuovi occupati derivanti dall'applicazione del Patto per Pisa. "Avere inserito i Patti territoriali nell'Intesa istituzionale di programma -spiega l'assessore Mauro Ginanneschi- e' non soltanto una garanzia per un rapido e certo iter finanziario, ma testimonia anche dell'importanza che per la Regione Toscana ha lo sviluppo locale come motore per l'economia dell'intero territorio regionale.
Non a caso la Toscana ha creduto in questo strumento di programmazione: grazie a una intensa attività di concertazione con parti sociali ed enti locali, ha sottoscritto prima e visto finanziati poi sei Patti, mentre il settimo, quello di Pisa, sarà approvato a maggio seguendo le procedure dell'intesa odierna. E' anche questa attività che vede oggi un riconoscimento ulteriore e la dignità di una cornice programmatoria piu' ampia".