L''Istituto Cirm sulla Toscana ha condotto una ricerca commissionata dal Centro interregionale di studi e documentazione che rappresenta il supporto operativo della Conferenza delle Regioni: una ricerca basata su 378 interviste ad altrettanti campioni rappresentativi a livello regionale, stratificati per sesso, eta' e luogo di residenza. Resta pero' il fatto che poco meno di un toscano su due sa cosa fa la Regione: il 52,9 per cento del campione non sa rispondere a questa domanda.. Un risultato coincidente con quello nazionale, che evidenzia una carenza di comunicazione delle Regioni in quanto soggetti del governo locale.
Secondo il 47,1 per cento di "informati", la Regione si occupa, nell'ordine, di ambiente (11,1), di turismo (11,0), di sanita' (9,5) e di industria (9,2). I toscani si dichiarano molto o abbastanza soddisfatti del servizio sanitario (65,6 per cento contro il 60,1 nazionale) ed esprimono una netta opzione per la sanita' pubblica (78,1 per cento contro il 70,4 nazionale) rispetto a quella privata (15,4 per cento contro il 22,3 nazionale). I toscani preferiscono ospedali lontani e attrezzati (62,0 per cento) a ospedali vicini e meno specializzati (29,6), ma in questo caso il risultato nazionale e' piu' netto (68,0 per cento contro il 25,5).
Cosa serve per migliorare la sanita' toscana? Il campione non ha dubbi: soprattutto la formazione, innanzi tutto del personale ospedaliero (48,6) e subito dopo dei medici di famiglia (23.7). Ancora maggiore soddisfazione esprimono i toscani per la qualita' dell'ambiente in cui vivono (68,9 per cento contro il 31,1 dei preoccupati), segnalando un forte differenziale rispetto al dato nazionale, dove il rapporto e' di 59,1 per cento di soddisfatti contro il 40,9 di preoccupati. Meno della meta' dei toscani (43,6 per cento) sono al corrente delle attivita' promosse dalla Regione per la salvaguardia dell'ambiente e del territorio, ma il giudizio degli "informati" e' nettamente positivo (71,0 contro il 29,0 che esprimono parere negativo): anche in questo caso il differenziale toscano e' piu' elevato di quello nazionale (68,6 contro 31,4). Idee molto chiare dimostrano i toscani alla domanda "Chi deve decidere sulla costruzione di una grande opera con elevato impatto sul territorio": l'81, 4 per cento (e' il 76,8 a livello nazionale) si schiera per la Regione e appena il 9,9 (a livello nazionale e' il 14,8) opta per lo Stato. Moderata soddisfazione viene espressa sul funzionamento dei trasporti pubblici su gomma (45,6 per cento, un risultato sostanzialmente coincidente con quello nazionale).
Sui problemi del lavoro anche in Toscana è la preoccupazione a prevalere sulla soddisfazione (52,5 per cento contro 47,5), ma in questo caso il differenziale si riduce rispetto a quello nazionale (62,1 contro 37,9). Giudizi positivi anche sull'attivita' di formazione professionale della Regione (76,7 per cento contro 23,3), con un differenziale ancora superiore a quello nazionale (64,2 contro 35,8). Come migliorare la situazione lavorativa? I toscani optano per gli incentivi alla nascita di nuove imprese (40,7).
Nei casi in cui prevale la soddisfazione, i toscani sono piu' soddisfatti degli italiani, nei casi in cui prevale la preoccupazione i toscani sono un po' meno preoccupati. Gli intervistati manifestano un forte orgoglio di essere toscani (95,7 per cento, il risultato piu' elevato di tutte le altre regioni italiane), hanno piu' fiducia nella Regione (78,2 per cento), nell'Europa (77,1) e nel Comune (67,3) che nello Stato (43,7): anche in questo caso le risposte toscane segnalano un forte sbilanciamento in favore della Regione (+11,6) e a sfavore dello Stato (-12,6).
Il federalismo auspicato dai toscani si basa essenzialmente sulle Regioni (39,6 per cento), quindi sull'Europa (28,5) e assai meno sui Comuni (10,7). Tra le riforme il federalismo fiscale (87,3) supera il maggioritario (84,6) e l'elezione diretta del presidente della Repubblica (82,1). Per fare le riforme i toscani credono serva la volonta' dell'attuale parlamento (43,2 per cento) piu' che un'apposita assemblea costituente. A chi pagare le tasse? Prima di tutto ai Comuni (35 per cento), subito dopo alla Regione (31,4) e, prima che allo Stato (9,2), addirittura all'Europa.
Tra i ministeri da abolire per i toscani al primo posto c'e' la sanita' (14,8 per cento), seguita dall'ambiente (13,1) e dai beni culturali (9,3). Il presidente della Regione e' conosciuto dal 73,5 degli intervistati: la maggioranza di questi (57,7) ha fiducia in lui. La netta maggioranza dei toscani (76,5) infine e' favorevole all'elezione diretta del presidente della Regione.