E' il titolo che Gianrico Tedeschi ha ricevuto dal Premio Ubu per l'interpretazione del "riformatore del mondo", che è in scena al Teatro della Pergola sino a domenica. La piece Thomas Bernhard racconta di un pensatore egoista e capriccioso, celebre per un trattato sulla riforma del mondo, che attende il conferimento di una laurea honoris causa da parte delle massime autorità. E nell'attesa, in casa propria, insulta e maltratta la moglie (Marinella Laszlo). Il gioco sarcastico di Bernhard è evidente: vi è un continuo riferirsi a temi autobiografici.
La lunga malattia che lo aveva tormentato fin dall'adolescenza; gli attacchi spietati contro tutto e tutti, come i suoi interventi contro la politica austriaca; l'antagonismo intellettuale del protagonista che ricorda la figura determinante nella vita di Bernhard, il nonno Johannes Freumbichler, suo unico punto di riferimento fin dall'infanzia, dal quale aveva ereditato l'orgoglio dell'isolamento; la donna in un ruolo solo secondario e con un carattere estremamente grottesco, donna-schiava che l'intellettuale fanatico e prepotente trascina spietatamente nell'antro in cui va a rinchiudersi per inseguire un progetto destinato alla rovina; la famiglia come modello fondamentale delle relazioni umane distorte e malate, e destinate nel migliore dei casi ad una consapevole follia.
In questo modo Bernhard si colloca nella tradizione del Teatro dell'Assurdo, seguendo le orme di Samuel Beckett ed Eugène Ionesco. E Tedeschi raccoglie con coraggio la sfida di un personaggio difficile, giocando anche lui a portare in scena i propri tic, le manie e le ossessioni quotidiane di un uomo della sua età, di un attore premiato per aver interpretato la parte di un personaggio che riceve un premio. Ne esce un atto unico godibile e allo stesso tempo spietato, che sbatte in faccia allo spettatore la sublime assurdità degli umani.