Lo afferma Vannino Chiti, presidente della Conferenza delle Regioni: "Considero pienamente condivisibile l'iniziativa intrapresa dal Ministro Amato e valuto positivamente le prese di posizione di Maccanico. Sono segnali politici importanti e significativi. Non si tratta di svuotare di poteri i Consigli regionali (come qualcuno sembra temere) ma di rafforzarne il ruolo all'interno di un sistema di governo piu' stabile ed efficiente, in grado di rispondere alle esigenze del territorio. E' la stabilità dei governi, e un ruolo forte dei cittadini nell'eleggerli, che consentirà ai consigli regionali di divenire vere assemblee legislative, dotate di poteri reali, di indirizzo e di controllo.
Talune posizioni ingenerano confusione e rallentano il processo riformatore indispensabile alla crescita del Paese. L'ultimo rapporto del Censis afferma che l'Italia è ancora un paese in trincea anche in conseguenza delle mancate riforma. Alcune proposte fanno parte dello stupidario politico che trova spazio ogni volta che in questo Paese si cerca di affrontare seriamente un processo innovativo. Sono insomma le considerazioni di chi vuole mantenere le cose come stanno o peggio di chi rema contro.
Ogni riforma che voglia definirsi tale ha bisogno di regole certe. Un conto è una stretta di mano, un patto elettorale prima delle consultazioni; altra cosa è stabilire nella Costituzione il principio dell'elezione diretta del presidente della regione. Riforma essenziale e indispensabile cornice istituzionale all'introduzione di norme antiribaltone".