"Il punto centrale di questa proposta di aggiornamento del bilancio per il piano regionale di sviluppo, quantificabile in 10.812 miliardi, sta nella capacità di collegare alcune priorità di natura politica che vanno nella direzione dello sviluppo economico, sociale, e civile, con particolare riferimento al patto per l' occupazione -ha dichiarato ieri la Presidente della prima commissione regionale Patrizia Dini (Pds)- Il piano si focalizza su 3 capitoli di fondamentale importanza: lavoro; diritto allo studio, con particolare riferimento agli asili, agli istituti medi superiori e alla formazione; ambiente e beni culturali come fonte di sviluppo.
Gli investimenti in questo senso infatti devono essere letti in relazione al patto per il lavoro". "Senza prospettive, scarsamente qualificato, e scarsamente attendibile, con persistente immobilismo sul versante dei tributi regionali -ha definito il piano Denis Verdini (Polo delle libertà)- Mancano le priorità e le scelte paiono più mirate all'aggregazione dei consensi piuttosto che a sostenere le grandi sfide che aspettano la Regione. Solo l'abbassamento dei tassi, politica che dipende però dalla Banca centrale, ha consentito quest'anno di predisporre il bilancio mantenendo il peso dei singoli assessorati al livello storico.
Ma il problema si riproporrà nel 2000. L' indebitamento supera i 2.200 mld, la capacità residua di ricorso al credito è di 27 mld, mentre l'assessore alla sanità ha comunicato l'ulteriore disavanzo di 300 mld a carico della Regione".