E' l'opinione dell'assessore regionale al Credito e alla Finanza Fabrizio Geloni, presentata stamattina nel corso della seduta del consiglio regionale. Secondo Geloni: "Il mancato smobilizzo delle partecipazioni azionarie delle Fondazioni costituisce un'oggettiva difficoltà per le banche ad affrontare la modernizzazione del sistema. Attraverso i suoi organi di governo e rappresentativi la Regione si è data obiettivi forti da raggiungere in termini di sviluppo compatibile e di creazione di lavoro, che per essere perseguiti richiedono anche il ruolo di un sistema bancario più forte e più capace di essere interlocutore delle politiche di modernizzazione".
Solo il Monte dei Paschi di Siena ha avviato le procedure per una parziale privatizzazione, mentre la Cassa di Risparmio di Firenze ha rinviato al 1999 ogni decisione. Anche la Holding Casse del Tirreno non sembra ancora aver trovato una strategia di impresa finalizzata a svolgere un ruolo all'altezza delle nuove esigenze del mercato. Lo confermano le difficoltà incontrate nell'individuazione del sistema informatico da adottare e il venir meno dall'accordo di gruppo con la Cassa di Risparmio di San Miniato.
Nel dibattito Olivo Ghilarducci del PPI ha affermato: ''Il sistemadel credito in Toscana è un elefante che si muove con difficoltà. Punzecchiarlo talvolta non basta, si deve provocare". Secondo il diessino Enrico Cecchetti: "C'è un rischio di spiazzamento per le piccole e medie imprese"; mentre Maurizio Bianconi di AN presagisce "la cannibalizzazione del tecnico da parte della politica".