Il Teatro Comunale di Firenze promuoverà ogni azione necessaria, fino al ricorso, per avversare il decreto di ripartizione del contributo dello Stato alle Fondazioni ex enti lirici, che secondo lo schema di regolamento pervenuto ai teatri prevede "inaccettabili indicatori di rilevazione della produzione, tendenti all'appiattimento della programmazione, disincentivanti rispetto alle produzioni di maggior impegno, ai nuovi allestimenti, alle coproduzioni e alla contemporaneità, quali hanno da oltre sessanta anni contraddistinto la storia del Teatro Comunale e del suo Maggio Musicale Fiorentino" queste le parole del Sindaco Mario Primicerio al termine della riunione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, di cui è Presidente, e che ha deliberato un ordine del giorno fortemente critico nei confronti delle nuove parametrazioni.
Firenze si allinea così alle denunce e all'opposizione al decreto già manifestate con forza negli scorsi giorni dal Sindaco di Venezia Massimo Cacciari e dal Sovrintendente del Teatro alla Scala Carlo Fontana. "I parametri, fra l'altro -ha dichiarato Primicerio- comunicati a bilancio di previsione 1998 già approvato e a programmazione per il triennio 1999-2001 già progettata, prendono in considerazione solo la quantità di personale artistico impegnato nei diversi titoli, e non gli organici tecnici necessari, puniscono l'attività di danza, a cui viene riconosciuto un punteggio molto inferiore che a una recita lirica, e si traducono in una irragionevole alterazione dell'equilibrio nella distribuzione delle risorse fra i teatri".