Diversi Comuni della Provincia di Firenze stanno procedendo all'istituzione di aree naturali protette di interesse locale (Anpil). Con un ordine del giorno elaborato in sede di Quarta Commissione e approvato dalle forze politiche presenti lunedì in consiglio provinciale (contrarie le consigliere del Pds Grazia Turchi e Sandra Pacini e dei Comunisti unitari Gloria Campi), la giunta provinciale è stata impegnata ad attivarsi perché sia salvaguardato l'esercizio dell'attività venatoria così come prevista dal Piano faunistico-venatorio provinciale che individua le aree soggette a divieto di caccia.
Mancando infatti precisi indirizzi di livello provinciale, l'istituzione della Anpil potrebbe comportare l'estensione del divieto di esercitare l'attività venatoria al di fuori delle previsioni del Piano faunistico-venatorio. Secondo la quarta commissione l'eventuale apposizione di ulteriori divieti di caccia, in conseguenza della regolamentazione delle Anpil, potrebbe costituire un'inevitabile interferenza con il Piano faunistico venatorio rischiando di provocare una preoccupante conflittualità con le previsioni del Piano stesso.
In ogni caso la legge regionale 49/95 prevede che la gestione faunistica delle Anpil avvenga attraverso il "coordinamento con le normative di settore, in particolare con la legge regionale 3/94 nel rispetto dei criteri e dei limiti fissati per la gestione del territorio e la regolamentazione della caccia".