Approderà la prossima settimana sui banchi del Consiglio Regionale la discussione sullo stato e sulle prospettive del sistema bancario toscano in questa delicata fase di definizione di nuove strategie e di collegate operazioni di concentrazione e di ristrutturazione. Ma intanto a Palazzo Panciatichi, dove già ieri è stata votata una mozione in tal senso, si respira aria di allarme per la situazione delle 'Casse del Tirreno', la holding che raggruppa le Casse di Risparmio di Pisa, Lucca e Livorno e la Banca del Monte di Lucca e che (con i suoi 3.000 dipendenti e circa 300 sportelli) costituisce la struttura creditizia leader della fascia costiera della Toscana del centro nord.
"In particolare -afferma il Consigliere regionale pidiessino Enrico Cecchetti in una nota diffusa oggi- è la paventata uscita dal Gruppo della Cassa di Risparmio di S. Miniato a gettare un'ombra preoccupante sul futuro delle Casse. Dopo tutti i ritardi e le contraddizioni che si sono accumulati nella realizzazione del progetto di integrazione, riorganizzazione e sviluppo del Gruppo, l'uscita della Cassa di S. Miniato avrebbe conseguenze tali da mettere in seria discussione l'intero progetto di aggregazione." Da qui, per il Consigliere regionale della Quercia (primo firmatario tra l'altro della mozione approvata ieri in Consiglio proprio sulla situazione delle Casse) rende urgente un intervento diretto della Giunta sui vertici della holding.
Questo, si lascia intendere, anche perché non c'è più né spazio né tempo per logiche di minimizzazione dei problemi.