Non hanno manomesso il timone collocato sulla plancia di comando del relitto del traghetto Moby Prince. Lo ha deciso il tribunale di Firenze, nonostante che il pubblico ministero avesse chiesto un anno e 8 mesi di reclusione per l'ispettore della Navarma Pasquale D'Orsi e un anno di carcere per il nostromo Ciro Di Lauro, entrambi imputati di frode processuale. Le richieste del sostituto procuratore generale Piero Tony al processo d'appello a Firenze si riferivano al procedimento minore dell' inchiesta sulla tragedia del Moby Prince.
Il traghetto della Navarma il 10 aprile 1991, entrato in collisione con la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto di Livorno, andò a fuoco provocando la morte di 140 persone. Secondo l' accusa, Di Lauro, che tra l' altro ha ammesso le sue responsabilità, su ordine di D'Orsi, il 12 aprile 1991 avrebbe manomesso il timone per far credere che il comandante del traghetto, in uscita dal porto di Livorno, avesse inserito il pilota automatico. Le parti civili hanno annunciato ricorso avverso la sentenza