"Non c'e d'aver paura. La mia isola e piena di rumori, di suoni che danno gioia e non fanno male. A volte sonomille e mille strumenti che vibrano e ronzano alle mie orecchie: a volte sono voci tenere e lievi che mi cantanointorno. E anche se mi sono destato dopo un lungo sonno, mi invitano a dormire ancora. Allora, nel sonno,tutte le nuvole si aprono per me e mi mostrano tanti tesori pronti a cadere tra le mie braccia. E quando mirisveglio, piango per sognare ancora", E' un sogno quello ricreato dalla "Tempesta", in scena al Teatro dellaPergola.
Spazi circolari (disegnati da Umberto Bertacca) avvolgono i personaggi in una atmosfera opalescente.Oltre che regista, Glauco Mauri interpreta Prospero, demiurgo severo e autoritario, ma anche tenero emalinconico. Acqua e aria prendono sembianze umane e Ariel (interpretato Vincenzo Bocciarelli), inafferrabilefolletto che vibra, oscillando e planando. Terra e muschio vivono in Calibano, essere zoomorfo,magnificamente interpretato da Roberto Sturno, crudo eppure spassoso nel dialogo con 2 marinai"napoletanizzati" (da Raffaele Esposito ed Ernesto Lama).
Non risulta una forzatura l'idea di Mauri di inserireuna traduzione in Napoletano, ricco di sfumature, perche la lingua di Eduardo De Filippo rende il climabizzarro e inquietante. Non un confronto con l'opera shakespeariana, ma una lettura attenta di mistero,purezza, nostalgia e intrigo dipinti nella "Tempesta". Fino a domenica 23 novembre, con recita straordinariavenerdi 21 alle 15:45.