Ugo Chiti raccoglie racconti orali, leggende popolari, fantasie contadine ascoltate nel Chianti. Le sintetizza,adattandole alle esigenze drammaturgiche e mette in scena il Popolo, Dio, il Demonio e la Morte. Madietro gli eterni archetipi si scopre nascondersi soltanto l'uomo, inafferrabile e immutabile attraverso iltempo. Cosi "Il vangelo dei buffi", prima parte di un progetto che impegnera Chiti e la compagnia dell'Arcaazzurra nei prossimi anni, rivela un pezzo inascoltato della cultura toscana.
Sotto la grande tradizioneletteraria degli ultimi secoli, c'e una memoria popolare che racconta se stessa, riutilizzando talvolta modellialti, ma per asservirli alla propria esigenza: quella di costruire una mitologia laica, addirittura blasfema(anticamente pagana?) in cui puo capitare che un contadino astuto freghi la Morte e scenda a patti conGesu. E' per questo che del sommo poeta i nostri nonni preferivano l'Inferno degli uomini al Paradiso diDio. Cerca dunque l'uomo la lanterna antropologica di Ugo Chiti, che a momenti diventa paleontologicadello spirito.