Il recupero di tutti gli spazi dismessi della citta per trasformarli in luoghi di cultura, attraverso finanziamenticomunitari e donazioni private e l'utilizzo di risorse umane, con particolare attenzione ai giovani. Questo ilprogetto integrato dell'area pratese per la cultura, presentato stamani a Palazzo Bastogi di Firenze. "25 anni fasono andata via da Prato in cerca di lavoro nel mondo dello spettacolo" ricorda Pamela Villoresi. "L'esperienzeci hanno insegnato due cose importanti: la prima e che la cultura giovanile, l'arte, la musica non hanno bisognodi lusso -afferma Massimo Luconi, assessore alla Cultura del Comune di Prato- Per fare un fondale a unhappening, o a una mostra fotografica non e necessario per forza avere un teatro, o un museo, ma bastanoluoghi informali, o muri, anche incrostati.
L'altro insegnamento e che occorrono equilibri tra i centri e le attivitaculturali, dando giuste risposte a domande diversificate". E gli fa eco Gerardina Cardillo, omologa dellaProvincia di Prato: "Gli spazi in cui si produce cultura in una citta come Prato non possono essere consideratiluoghi separati dal sistema complessivo, economico, produttivo e sociale della citta". Ma "siamo convinti chesolo dalla realizzazione di sinergie su scala metropolitana tra Firenze, Prato e Pistoia, e per estensione fino aEmpoli, si potranno superare i limiti infrastrutturali che ancora attanagliano le nostre realta -conclude il SindacoFabrizio Mattei- e sara possibile reggere il confronto e la concorrenza a livello internazionale".