Parla in pubblico Antonio Di Pietro, e qualche volta la sua lingua si ingarbuglia, palesandol'uso di un vocabolario evidentemente non abituale. Ma sta molto attento e rispondeconcentrato agli interlocutori, in questa sua prima giornata di scuola. "Piaccia o non piaccia,se c'e qualcuno che poteva mettere in crisi il bipolarismo oggi in Italia ero io, ma ionel bipolarismo ci credo -afferma Antonio Di Pietro ospite al Caffe della Versiliana- Scendoin campoperche oggi serve un gruppo che governa e uno che controlla.
E io non potevo che sceglierel'Ulivo, inquanto prima che candidato sono stato ministro per questa coalizione. Visto il mio passatodi ministro nonha nessuna logica parlare di una mia non candidabilita. Nessuno mi venga a chiedereperche mi sonodimesso, lo avete capito benissimo: c'era un'inchiesta su di me che poteva portare anche adunaperquisizione personale. Cio avrebbe screditato e messo in difficolta tutto il Governo. Tuttibisognerebbeche si dimettessero in casi simili al mio. Sarebbe una iattura se scendendo in campo conuno schieramentone provocassi la frattura.
Non amo la democrazia plebiscitaria, se no mi sarei messo allatesta di un gruppodi sbandati. Ho scelto di cominciare dal primo gradino. E ancora non so neppure se riusciroa candidarmi.Lavorero per garantire stabilita alla coalizione dell'Ulivo e affinche questa si allarghi in tuttele suecomponenti". Una vera e propria folla che ha interrotto piu volte con applausi. Di Pietrotornera a Firenze il3 settembre, quando partecipera ad un dibattito con Massimo D'Alema alla festa provincialedell'Unita.