FIRENZE- Firenze domani ricorderà il 72esimo anniversario della Liberazione nazionale. Le celebrazioni in città, medaglia d’oro della Resistenza, inizieranno alle 10 in piazza dell’Unità italiana, dove sarà deposta una corona di alloro al monumento ai Caduti di tutte le guerre alla presenza delle autorità civili, militari e religiose con i gonfaloni del Comune di Firenze, della Regione Toscana e della Città metropolitana di Firenze, la bandiera del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale del Corpo Volontari della Libertà e i labari delle associazioni dei partigiani.
A seguire preghiere di suffragio di Monsignor Vasco Giuliani per l’Arcidiocesi di Firenze, del rabbino Capo della Comunità ebraica di Firenze Joseph Levi e della pastora Letizia Tomassone per il Consiglio dei pastori e delle Opere evangeliche di Firenze. Al termine si formerà un corteo, che raggiungerà piazza della Signoria, dove sull’Arengario di Palazzo Vecchio si terrà la cerimonia ufficiale. Durante l’arrivo delle persone la Filarmonica ‘Gioacchino Rossini’ di Firenze intonerà la canzone ‘Bella Ciao’.
L’inizio della cerimonia (ore 10.45) sarà segnato dallo squillo delle Chiarine della famiglia del Gonfalone; la Filarmonica ‘Rossini’ intonerà l’Inno di Mameli. Il primo ad intervenire sarà il sindaco Dario Nardella. Dopo il suo intervento sarà la volta di quello del presidente dell’Anpi provinciale di Firenze Silvano Sarti. A seguire ci sarà l’orazione ufficiale a cura del giornalista e scrittore Aldo Cazzullo. Le celebrazioni si concluderanno alle 17.30 sull’Arengario di Palazzo Vecchio con il concerto per la cittadinanza della Filarmonica ‘Gioacchino Rossini’.
Domani sera, martedì 25 apreile, ore 21.00 torna al Teatro Verdi il tradizionale appuntamento promosso dall'Assessorato alla Cultura della Regione Toscana per la Festa della Liberazione, realizzato in collaborazione con la Fondazione ORT. L’ORT celebra l’appuntamento del 25 aprile con un grande ritorno: Sinfonia da Experimentum Mundi di Giorgio Battistelli, in una nuova versione in prima esecuzione italiana: sul palcoscenico del Verdi saliranno gli artigiani di Albano Laziale assieme ai professori d'orchestra dell'ORT. Sul podio lo stesso Battistelli; voce recitante Peppe Servillo. Ingresso libero ad invito e scaricabile dal sito.
In occasione del 72° anniversario della Liberazione il Quartiere 5 e l'Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'Età contemporanea (ISRT) propongono un progetto storico didattico curato dalla dottoressa Eugenia Corbino dal titolo “Tra il Mugnone e Cercina: itinerari della Guerra e della Resistenza nel Quartiere 5”. Il testo, che esce in questi giorni in versione cartacea e in versione interattiva su web, costituisce un interessante itinerario fra luoghi, storie e valori che ebbero come scenario il territorio del quartiere 5 nel periodo fra il 1943 e il 1944.Questo testo sarà proposto, a partire dal prossimo anno scolastico, agli Istituti comprensivi del Quartiere con l'intenzione di fissare nella memoria storica diffusa quanto avvenuto nel quartiere durante il passaggio della guerra e la lotta per la liberazione di questi territori.
Storie di uomini e donne che allora, fino al martirio, si impegnarono per consegnare a noi un futuro democratico.“Conservare e trasmettere la memoria di un territorio – sostiene il presidente del Q5 Cristiano Balli – assume un'importanza prioritaria per il quartiere che in questi anni ha subito le maggiori trasformazioni urbane e sociali della città. Per evitare che luoghi e protagonisti della storia del quartiere siano riconosciuti solo come nomi di strade, è necessario mantenere viva un'identità collettiva e territoriale, partendo dal riallacciare i legami con il nostro passato.
Per questo il Quartiere 5 è da sempre stato attento a ricostruire la memoria degli eventi salienti che portarono alla Liberazione della città, medaglia d'oro della Resistenza”.“Nel passare del tempo e delle generazioni, trasmettere la conoscenza della storia dei luoghi – dichiara il direttore dell'ISRT, Matteo Mazzoni – significa non solo mantenere viva la storia di un territorio e di una comunità, ma anche restituire un significato concreto a parole come guerra, solidarietà, libertà e al nostro stesso essere cittadini e non semplicemente passanti, utenti, spettatori.
Osservare con consapevolezza questi luoghi, significa guardare con occhi diversi il nostro presente”.Il presidente Balli ringrazia l'autrice e l'ISRT per il lavoro fatto e invita tutti a partecipare domani, martedì 25 aprile 2017, alla passeggiata “Sui luoghi della Resistenza”.
Appuntamento speciale domani, in occasione della Festa della Liberazione, alla Sinagoga e al Museo ebraico di Firenze sono infatti in programma due visite guidate, alle 11 e alle 15.30, a cura di CoopCulture. Una opportunità per scoprire la storia e l'architettura della Sinagoga e della Comunità Ebraica fiorentina. Per partecipare è necessario presentarsi in biglietteria 15' prima, posti limitati, la visita ha un costo di 7 euro a persona, gratuito fino a 6 anni; prezzo ridotto per studenti fino a 25 anni, 5 euro. Documenti attestano la presenza di ebrei a Firenze già nel XIV secolo, ma la formazione di una comunità ebraica risale a dopo il 1437.
Nel 1570 fu stabilito di chiudere gli ebrei in un ghetto, situato nel centro della città, dove ora si trova Piazza della Repubblica. Nel 1882 si completò la costruzione della Sinagoga, uno degli esempi più significativi in Europa dello stile esotico moresco, con elementi arabi e bizantini, che caratterizza l'esterno, con l'imponente facciata rivestita di lastre di travertino bianco e di pietra calcarea rosa, la cupola centrale e quelle delle torri laterali rivestite in rame (in origine dorate). Con le leggi razziali del regime fascista nel 1938 e le discriminazioni che estromisero gli ebrei da impieghi statali e dall'insegnamento la persecuzione nei loro confronti conobbe il periodo più cupo.
Alcuni si salvarono fuggendo all'estero, altri si nascosero e furono protetti dalla popolazione locale, molti furono deportati. Sul totale di 9000 ebrei italiani deportati o uccisi, più di 500 erano di Firenze. Con la fine della guerra la scuola ebraica è stata riaperta e la Sinagoga restaurata. Risale al 1981 il primo nucleo del museo Ebraico, completato con un secondo allestimento nel 2007. Con l'occasione il percorso è stato diviso in due sezioni: in una si trovano gli arredi cerimoniali utilizzati nella sinagoga, nell'altra quelli per il culto domestico.
Una stanza è dedicata alla Shoà.
La Firenze Antifascista sarà a San Frediano in Piazza Santo Spirito e le strade del quartiere, nel ricordo di Potente e dei martiri di Piazza Tasso, festeggiando la Resistenza.
"Domani sarò a Milano per coloro che combatterono e morirono per la nostra libertà. Non dobbiamo mai dimenticarli". Lo sottolinea il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi annunciando la propria partecipazione alla manifestazione nazionale del 25 aprile a Milano che, come di consueto, prenderà il via alle 14 da corso Venezia e si concluderà in piazza del Duomo. Interverrano, tra gli altri, il presidente nazionale dell'Anpi, l'associazione dei partigiani, il vicepresidente dell'Aned, l'associazione degli ex deportati, e il presidente del Senato. "La democrazia – prosegue Rossi – è una conquista che va difesa tutti i giorni.
Oggi dobbiamo vigilare e rispondere di fronte al riemergere del razzismo, della xenofobia e dell'antisemitismo. Il progetto europeo, nato innanzitutto per portare la pace in un continente dilaniato dalla guerra, è fortemente minacciato dalla costruzione di nuovi muri e dal dilagare dei nazionalismi". "La memoria – aggiunge il presidente – è una materia viva: quegli ideali di libertà, pace e giustizia sociale, che animarono la Resistenza e la lotta di Liberazione, sono oggi incarnati da una nuova generazione che si batte quotidianamente per un mondo migliore.
Penso a Gabriele Del Grande che si è impegnato a dare voce a chi non ce l'ha, liberato stamani e che era stato fermato in Turchia da un regime che ha ormai tratti fortemente autoritari.
Penso a Giulio Regeni che si occu pava di diritti dei lavoratori in Egitto e che per questo è stato torturato e assassinato. E penso a tutti quei giovani, italiani ed europei, che guardano al mondo e che credono che la lotta per una società più giusta sia motivo di forte impegno per la loro vita. A queste persone, oggi, dobbiamo dare il nostro sostegno".