Viola, solo ai rigori scacciato l'incubo bocciatura in Coppa Italia

Promozione ai quarti di finale: recuperato il doppio vantaggio a un Parma brillante che avrebbe meritato di più

Paolo
Paolo Pellegrini
07 dicembre 2023 00:30
Viola, solo ai rigori scacciato l'incubo bocciatura in Coppa Italia
Foto Acf Fiorentina

Apre Nzola, e con un gran gol, e chiude Beltran. E questo potrebbe essere un buon segno, entrambe le punte a rete, e per di più conviventi sul terreno per quasi un'ora. La realtà della notte di Coppa Italia, tuttavia è ben altra. La Fiorentina ha vissuto quasi novanta minuti con l'incubo della cancellazione al primo assalto dal tabellone della Coppa che pure l'aveva vista finalista solo pochi mesi fa.  L'esordio dei viola agli ottavi, nel gelo di un Franchi scaldato da appena 10.548 spettatori paganti (mezzo migliaio gli ospiti), è cominciato solo all'88' con un rigore e si è concluso con un altro penalty al termine della "lotteria" finale, peraltro ben condotta dai primi quattro cecchini scelti da Italiano, mentre il Parma è andato a segno una volta sola.

Nella prima frazione i gialloblù avevano centrato invece il bersaglio due volte, ma se i 45' si fossero conclusi sul quattro o cinque a zero nessuno avrebbe avuto nulla da ridire.

La squadra di Percchia ci ha messo poco a far svanire i bei ricordi di appena tre giorni prima, quella scintillante vittoria su una Salernitana che davvero però appare cosina pallida e sbiadita a fronte della capolista di serie B, messa bene in campo, con un organico composto da giocatori di categoria superiore veloci, ben orchestrati, capaci di far male con trame intelligenti e rapide, e con ottima tecnica individuale: tra tutti il piccolo Adrian Bernabé, classe 2001, arrivato a Parma da un cammino di tutto rispetto tra le giovanili di Espanyol, Barcellona e Manchester City.

Certo, complice comunque una Fiorentina-bis indolente, macchinosa, farraginosa, persa nella solita incredibile lenta ragnatela di passaggi senza luce, senza vitalità, con il ricorso continuo al tocco indietro ma senza che mai i ritmi si svegliassero da un torpore che si poteva immaginare forse dovuto al freddo della serata. E invece si capiva mancanza di lucidità, di precisione nel tocco individuale, di scarsa attenzione alle posizioni. Insomma una serata no per questa ennesima formazione disegnata da Vincenzo Italiano, con il centrocampo titolare e mezza difesa in panchina, Nico Gonzalez in tribuna e Ikoné a letto con l’influenza.

In porta Christensen, e stavolta il ventiquattrenne danesone finirà per vestirsi da salvatore della patria, perché nel momento del naufragio da marasma alcuni interventi si riveleranno drammaticamente risolutivi per evitare di affondare a una barca che faceva acqua in Mina e Parisi, l’uno regolarmente saltato dalla sua stessa lentezza, l’altro tornato a sinistra e però in crisi nera contro l’indemoniato Benedyczak; a completare il disastro, là in mezzo Mandragora che si fa vedere solo per una ciabattata rasoterra ben larga, e Minot Lopez senza bacchetta, né quella da mago né quella di direttore poco incisivo di un’orchestra comunque sfasata e fuoritempo, e in impostazione poco coadiuvato da un Milenkovic in serata di disgrazia per imprecisione e lentezza.

Poi Barak sulle zolle di Jack Bonaventura, ma Dio ne scampi, si muove e si danna ma è tanto tanto approssimativo, anche tecnicamente, magari un paio di palloni buoni li mette, al 10’ potrebbe essere gol se Nzola non si facesse deviare una palla golosissima da un difensore, e poi a parti invertite lui stesso, il cèco, a inizio secondo tempo si fa murare una grossa occasione da centro area.

Ma intanto il Parma aveva dilagato. Due a zero di sponda gialloblu a chiudere i primi 45’ con due schiaffi secchissimi tra il 21’ e il 23’: nel primo i ragazzi di Pecchia arrivano a tirare tre volte in 20 secondi, Christensen fa un mezzo miracolo poi Bonny coglie il palo, la ribattuta arriva al gioiellino Bernabé che da fuori insacca, e su tre tiri tre nessuno dei viola prova alcunché; nel secondo, Mina e Kayode (anche per il ragazzino è serataccia) regalano palla a Mihaila che porge a Bonny tutto solo, frittata fatta. E solo i miracoli di Christensen evitano la disfatta.

L’intervallo serve a Italiano per qualche “carezza”, e infatti restano ben in quattro a far la doccia, ma non è che i cambi risolvano gran che dopo 5-6 minuti di apparente sfuriata, il ritmo ri-cala e si ritorna alla solita lentezza impacciata, “Siete delle statue!” urlerà una voce dalla tribuna mentre lo stadio alterna fischi e incitamenti a gran voce mentre Italiano è passato a una prova di 4-2-4 con doppio regista, e infatti Arthur prova a dare più aria alla manovra, ma Biraghi e soprattutto uno spaesato Infantino, trequartista per vocazione ma adattato a esterno destro, non spostano nulla.

Finché Nzola pesca il primo jolly, riceve da Sottil, alza il pallone e di controbalzo dal dischetto lo insacca con una gran botta nel sette. La viola sembra rianimarsi, e sempre da Sottil arriva l’episodio che riapre il match: cross da sinistra, Osorio ha il gomito largo e frena il pallone, Marinelli va al Var e decreta il rigore che lo stesso Sottil realizza.

Sei minuti di recupero inutili, si va all’extratime, Sottil che lamenta un doloretto a un flessore esce per Kouamé ma la cronaca registra in pratica solo l’ennesimo miracolo di Christensen su Man scappato a Milenkovic e Kayode. Poi più nulla fino ai rigori. I primi quattro viola i primi tre viola – Biraghi, Kouamé, Milenkovic – non falliscono; di là solo Hernani, il primo, va a segno, mentre Man e Camara non trovano la porta. Tocca al Vikingo, botta sicura e rete e vittoria. Ma che fatica, e che brutta serata. Con tanta stanchezza in vista dell’Olimpico, domenica. Dove vincere significherebbe sognare, ma mi sa che è meglio andarci cauti.

FIORENTINA (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Milenkovic, Mina (dal 46' Ranieri), Parisi (dal 46' Biraghi); Lopez, Mandragora (dal 46' Arthur); Sottil (dal 105' Kouamé), Barak (dal 66' Beltran), Brekalo (dal 46' Infantino); Nzola.

PARMA (4-3-3): Corvi; Hainaut (dal 53' Del Prato), Circati, Osorio, Coulibaly; Sohm, Cyprien (dal 91' Camara); Mihaila (dal 68' Begic), Bernabe (dal 68' Bernabé), Benedyczak (dal 62' Man); Bonny (dal 53' Charpentier).

ARBITRO: Marinelli di Tivoli

RETI: Bernabé (P), Bonny (P), Nzola (F), Sottil (F)

AMMONITI: Mina (F), Nzola (F), Infantino (F)

ANGOLI: 8-3 (F)

RIGORI: Biraghi GOL, Hernani GOL, Kouamé GOL, Man SBAGLIATO, Milenkovic GOL, Camara SBAGLIATO, Beltran GOL.

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