Osmannoro: un ragazzo staniero è morto nell'incendio all'ex Aiazzone

Istituzioni al lavoro per gestire l’emergenza. Manifestazione stamani sotto la prefettura. Fratelli d'Italia: "Da anni chiedevamo lo sgombero"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 gennaio 2017 14:42
Osmannoro: un ragazzo staniero è morto nell'incendio all'ex Aiazzone

Nella serata di ieri, mercoledì 11 gennaio, intorno alle 22 è divampato un incendio all’interno di un capannone industriale in via Avogadro. Secondo quanto ricostruito, lo stabile era occupato abusivamente da circa settanta persone. In seguito al rogo, le cui cause sono ancora da accertare, è deceduto un uomo e altri due sono stati trasportati in ospedale per ricevere le cure necessarie. Vigili del Fuoco, 118, Protezione Civile, Polizia Municipale del Comune di Sesto Fiorentino e le associazioni di volontariato si sono immediatamente attivati secondo le proprie competenze, portando aiuto e ristoro a decine di persone. In piazza Marconi sono state allestite alcune strutture temporanee dove far trascorrere la notte. Nelle prime ore del mattino l’incendio è stato domato, anche se il lavoro di messa in sicurezza da parte dei Vigili del Fuoco prosegue.

Il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, insieme al vicesindaco Damiano Sforzi e all’assessore alle Politiche sociali Camilla Sanquerin si è recato sul posto poco prima di mezzanotte e da lì ha seguito l’evolversi della situazione. Il sindaco Falchi, già da ieri sera, è in contatto con Prefettura, Regione Toscana, Città Metropolitana per contribuire a trovare una soluzione in grado di far fronte all’emergenza umanitaria.

Il Vice Capogruppo del Partito Democratico fiorentino Andrea Ceccarelli interviene sul rogo avvenuto a Sesto Fiorentino e sulle dichiarazioni del sindaco Lorenzo Falchi che ha detto di non poter far fronte da soli, come Comune, al problema di dare un alloggio per un periodo di tempo più prolungato agli extracomunitari: “A poche ore dal rogo che ha sconvolto un dormitorio abusivo a Sesto Fiorentino ci sono parse inopportune certe dichiarazioni fatte dal sindaco Lorenzo Falchi che, tra le righe, si chiama fuori dalla questione migranti.

Non è un comportamento da primo cittadino, tanto più esponente della nuova sinistra, mettere le mani avanti prima ancora di sedersi ad un tavolo in Prefettura”. “Credo – aggiunge Ceccarelli – che, oltre ad esprimere vicinanza ai familiari della persona deceduta, occorra trovare urgentemente una soluzione per gli stranieri coinvolti. Nessuno discute sul fatto che occorra una soluzione condivisa ma far capire che Sesto Fiorentino si tira fuori dal problema mi pare, francamente, inaccettabile. Non sono passate ancora 12 ore dal rogo e già inizia il gioco dello ‘scaricabarile’.

Tutti i Comuni si sono trovati in difficoltà nel gestire la questione dei migranti. Firenze ha fatto la sua parte senza chiedere aiuti ai Comuni limitrofi. Falchi – conclude Ceccarelli – dovrebbe comprendere che in questi casi la solidarietà umana e la consapevolezza del problema devono essere al centro del problema e non iniziare a dire che a Sesto non c’è più posto per queste persone che vivono in condizioni miserevoli”.

"Siamo addolorati per la morte dell'immigrato avvenuta per effetto dell'incendio del capannone all'Osmannoro - dichiara Angelo Bassi, consigliere delegato della Protezione civile della Città Metropolitana di Firenze - Tutti ci siamo adoperati per trovare una sistemazione agli stranieri coinvolti, mettendoci a disposizione del Comune di Sesto che ha gestito con attenzione e scrupolo tutti i passaggi. La Protezione civile della Metrocittà di Firenze era stata allertata per allestire un pronto soccorso da campo con le nostre squadre. Intervenuti lì, sono emerse altre priorità e abbiamo distribuito ottanta coperte a quanti erano scappati dall'incendio".

"Nella scorsa primavera tentammo di visitare quella fabbrica abbandonata abitata da centinaia di migranti - interviene Giorgio Silli, Responsabile nazionale immigrazione di Forza Italia - Un grigio stabilimento, non certo abitabile, con condizioni igienico-sanitarie precarie. Una sorta di limbo dove tutti sapevano, istituzioni comprese, ma nessuno faceva nulla. Una sorta di realta’ surreale dove si faceva finta che lo stabilimento fosse vuoto. Tentammo di entrare, insieme alla candidata sindaco Mariolina Tauriello ma fummo letteralmente aggrediti, presi a sassate.

Gli abitanti dello stabilimento vennero avanti con fare minaccioso fregandosene delle forze dell’ordine che ci stavano accompagnando ,dileggiando i distintivi che gli agenti in borghese mostrarono. Doveva succedere prima o poi. Sarebbe dovuto succedere. Un incendio, un morto, alcuni intossicati e avrebbero potuto essere di più. 100 sono le persone che adesso sono senza tetto e la stragrande maggioranza di queste non ha titolo di soggiorno. Adesso probabilmente qualcuno si sveglierà, ammettera’ che in quello stabilimento c’erano dei migranti, dira’ che non avevano altro posto dove andareDi fatto c’e’ un morto che le istituzioni della zona avranno sulla coscienza. E pensare che sarebbe bastata un’ordinanza del sindaco per obbligare il proprietario dell’immobile a murare porte e finestre ed evitare l’ennesima tragedia.

Noi lo avevamo proposto mesi fa, attendiamo di sapere il perche non è stato fatto".

"Una tragedia annunciata - così interviengono Luca Tomassini, portavoce Fdi di Sesto e Claudio Gemelli, coordinatore di Fdi per i comuni della Piana - Purtroppo un uomo morto e due feriti a seguito dell'incendio nello stabile ex Aiazzone di Sesto Fiorentino occupato da anni ed usato come rifugio anche per i migranti. In questi anni come Fratelli d'Italia avevamo chiesto più volte lo sgombero dell'area, già teatro di episodi violenti quando ci fu la sassaiola contro la polizia che tentava di liberare lo stabile l'anno scorso". Tomassini aggiunge: "Le condizioni di vita degli occupanti erano note. Il Comune di Sesto rischia di essere «complice» di questa storia per aver permesso questa situazione nonostante le molteplici sollecitazioni che anche noi abbiamo fatto." Gemelli conclude: "Quando chiedevamo il ripristino della legalità per non lasciare zone franche nella piana, era anche per evitare fatti del genere, prevedibili se si vive in condizioni di degrado e insicurezza in un edificio non adatto".Il Segretario provinciale della Lega Nord di Firenze Alessandro Scipioni commenta "La tolleranza sulle occupazioni abusive, genera i tragici fatti come quello della scorsa notte a Sesto Fiorentino negli ex locali dell' Aiazzone.

Una situazione abitativa inadeguata che perdura da ben due anni, nonostante le costanti lamentele e denunce della Lega Nord a riguardo. Una classe politica che non effettua sgombri, si rende colpevole delle tragiche conseguenze di una situazione insostenibile. Per evitare che si ripetano fatti di tale gravità, è necessario procedere a ripristinare la legalità nelle situazioni abitative, sgombrare le strutture abusivamente occupate e varare una politica di tolleranza zero verso qualsiasi mancanza di sicurezza anche negli stabilimenti industriali presenti sul nostro territorio. Questa è l'ennesima morte da imputare all'incapacità di prendere le misure necessarie, per un controllo dell'immigrazione sul nostro territorio". "Questo non è altro che il risultato della tolleranza e dell'accoglienza senza se e senza ma; tanta umana solidarietà per le vittime, ma cosa dire a chi ha la responsabilità di aver lasciato trascinare e crescere questo stato di illeciti? Inutile usare parole, non servono, diventerebbero riduttive di ciò che si prova" conclude la referente della Lega nord di Sesto Fiorentino Gabriella Cittarelli.

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