Un anno di morti sul lavoro in Toscana: 51 le vittime nel 2023

Due cantieri sospesi in tre mesi per gravi rischi di caduta dall’alto in attività svolte da lavoratori cinesi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 febbraio 2024 17:15
Un anno di morti sul lavoro in Toscana: 51 le vittime nel 2023

Ieri 1° febbraio 2024 mentre veniva terminato il controllo di in una confezione a conduzione cinese del Macrolotto Zero di Prato, i tecnici del Dipartimento della Prevenzione dell’ASL Toscana Centro, notavano la presenza di quattro lavoratori di origine cinese sul tetto di una civile abitazione vicina al luogo dell’intervento, in una situazione di pericolo palese. Gli operatori si sono spostati sul luogo per far cessare il rischio, facendo per prima cosa scendere i lavoratori e poi sospendendo le attività.

L’intervento ed i primi accertamenti sono stati resi possibili anche grazie al supporto dei mediatori culturali e dei funzionari del Comune (che hanno fornito le informazioni sulla proprietà), che affiancano i tecnici in uscita. Sono tutt’ora in corso ulteriori accertamenti sulla documentazione del cantiere e sulla riconducibilità delle persone trovate sul tetto ad una ditta.

Una situazione simile si era già presentata in ottobre del 2023, su un altro cantiere, sempre nel Macrolotto Zero, ed anche qui erano state prontamente fatte cessare le attività ed il cantiere era stato poi posto sotto a sequestro preventivo.

Gli operatori che si sono trovati sul posto, stavano svolgendo accertamenti nell’ambito del Piano Straordinario Lavoro Sicuro, iniziato nel settembre 2014 (a seguito della tragedia di Via Toscana in cui persero la vita 7 lavoratori) che sta proseguendo attraverso varie fasi fino a tutto il 2025, in collaborazione con altri enti di controllo, in particolare la Polizia Municipale.

Tale attività oltre ad un miglioramento notevole della regolarità delle imprese destinatarie del Piano, come si vede assicura inoltre una presenza sul territorio che permette di effettuare anche attività di prevenzione a vista su situazioni di pericolo.

Per quanto riguarda le opere edili, si ricorda che il committente ha l’obbligo di affidare i lavori a ditte in possesso dell’idoneità tecnico professionale – capacità organizzative, disponibilità di forza lavoro, di macchine, di attrezzature – in riferimento ai lavori da realizzare, come previsto dal Testo Unico sulla Sicurezza sui luoghi di lavoro.

Da notare che dalle verifiche effettuate, in relazione al cantiere in oggetto non sono pervenute segnalazioni sulla sicurezza né al Dipartimento della Prevenzione né alla Polizia Municipale, se non una comunicazione in data 30 gennaio per accensione di fuochi: per tale motivo è stato eseguito accertamento da parte della Polizia Municipale e sono stati perseguiti i trasgressori.

“In Toscana la situazione appare meno critica rispetto al resto del Paese. E a raccontarlo sono le nostre elaborazioni che, accanto ai numeri delle vittime, definiscono con precisione il rischio di mortalità sul lavoro nella regione. Così a dicembre del 2023 la Toscana si trova, secondo la nostra mappatura, in “zona bianca”, ossia presenta un rischio di mortalità sul lavoro molto inferiore alla media nazionale. Stiamo parlando di un indice di incidenza di mortalità per milione di lavoratori pari a 20,4 contro una media nazionale di 34,6. Intanto sono 51 le vittime registrate da gennaio a dicembre 2023: più di 4 vittime al mese”.

Così inizia la propria esplorazione dell’emergenza in Toscana Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza Vega Engineering, sulla base della più recente indagine elaborata dal proprio team di esperti.

“Analizzando i dati della Toscana sulla popolazione lavorativa si scopre che nella diffusa ‘zona bianca’ regionale emergono sfumature diverse e più preoccupanti – sottolinea il Presidente dell’Osservatorio Sicurezza Vega – è il caso di Siena dove il rischio di infortunio mortale sul lavoro è superiore alla media nazionale e regionale. E per questo si colloca in zona arancione che, subito dopo la zona rossa, fa rilevare incidenze di mortalità dei lavoratori più che preoccupanti”.

IL RISCHIO DI MORTE IN TOSCANA, PROVINCIA PER PROVINCIA, DA GENNAIO A DICEMBRE 2023. DALLA ZONA ARANCIONE ALLA ZONA BIANCA

Per individuare le aree più fragili d’Italia sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio Sicurezza Vega di Mestre elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.

La zona bianca, quella in cui si trova la Toscana, è la zona che raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine dicembre 2023, il rischio di infortunio mortale in Toscana (20,4 morti per milione di occupati) risulta ben inferiore rispetto alla media nazionale pari a 34,6.

Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che è solo Siena a trovarsi in zona arancione con un indice di incidenza della mortalità pari a 35,0. Seguono in zona gialla: Massa Carrara (27,8) e Firenze (26,1), mentre in zona bianca troviamo la maggior parte delle province toscane: Lucca (24,2), Pisa (22,1), Arezzo (20,2), Prato (16,6) e Livorno (14,8).

Rimangono escluse Grosseto e Pistoia dove, secondo i dati Inail, non sono stati registrati infortuni mortali in occasione di lavoro.

INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) DEL 2023 IN TOSCANA

Sono 51 i decessi da gennaio a dicembre 2023 (contro i 72 del 2022): 33 quelli rilevati in occasione di lavoro (22 in meno dello scorso anno) e 18 quelli in itinere (1 in più del 2022).

Il più elevato numero di decessi totali (che includono gli infortuni in itinere) si è verificato in provincia di Firenze (22). Seguono: Pisa con 9 decessi, Arezzo, Lucca e Siena (4), Massa Carrara (3), Livorno e Prato (2) e Grosseto (1). A Pistoia nessuna vittima.

Firenze è in cima alla graduatoria anche quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro con 12 vittime. Seguono: Pisa, Lucca e Siena (4), Arezzo (3), Livorno, Massa Carrara e Prato (2).

Sono 46.926 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 585.356. Vale a dire l’8,0% di quelle rilevate in Italia.

UNA BUONA NOTIZIA: ALLA FINE DI DICEMBRE SI RILEVA UNA FLESSIONE DELLE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI, MA IL DECREMENTO È PRINCIPALMENTE DOVUTO ALLA CONCLUSIONE DELL’EMERGENZA SANITARIA PER COVID

Alla fine di dicembre 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite dell’11,2% rispetto alla fine di dicembre del 2022: erano 52.841 e ora sono 46.926. Un decremento questo, è opportuno nuovamente sottolinearlo, dovuto quasi esclusivamente alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid.

L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È IL SETTORE PIÙ COLPITO IN TOSCANA

Le Attività Manifatturiere, nel 2023, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (5.003). Sono seguite da: Costruzioni (3.335), Sanità (3.214), Commercio (2.679) e Trasporto e Magazzinaggio (2.595).

È FIRENZE A FAR RILEVARE IL PIÙ ELEVATO NUMERO DI DENUNCE TOTALI

È la provincia di Firenze quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (13.498), seguita da: Pisa (5.560), Lucca (5.507), Livorno (4.512), Arezzo (4.178), Siena (3.749), Pistoia (2.667), Massa Carrara (2.515), Prato (2.416) e Grosseto (2.324).

INFORTUNI PER GENERE, NAZIONALITÀ ED ETÀ: ECCO LE STATISTICHE

Infine, sono 17.186 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (13.558 in occasione di lavoro) e 29.740 quelle degli uomini (25.784 in occasione di lavoro).

Le denunce dei lavoratori stranieri sono 9.913 su 46.926 (oltre il 21% del totale). E sono 8.320 le denunce dei lavoratori stranieri in occasione di lavoro.

Il numero di denunce più elevato viene riscontrato tra i 50 e i 54 anni: sono 6.103.

COS’È L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI?

L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.

A COSA SERVE LA ZONIZZAZIONE REALIZZATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA?

La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:

Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.

Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.

Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.

Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.

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