Toscana Arancione o Rossa? Oggi 4 marzo 1239 nuovi casi

Giani: "Più di 330 mila toscane e toscani hanno ricevuto il vaccino, la medicina e la scienza sono l’unico modo per lasciarci questo virus alle spalle e tornare alla normalità". Sileri: "Ci sarà una situazione a macchia di leopardo..."

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 marzo 2021 11:03
Toscana Arancione o Rossa? Oggi 4 marzo 1239 nuovi casi
ph Facebook Giani

I nuovi casi registrati in Toscana sono 1.239 su 23.744 test di cui 15.140 tamponi molecolari e 8.604 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 5,22% (9,5% sulle prime diagnosi). Lo anticipa il presidente Eugenio Giani che aggiunge una nota sui vaccini:

"Anna, Giovanni, Francesca e più di 330 mila toscane e toscani hanno ricevuto il vaccino, la medicina e la scienza sono l’unico modo per lasciarci questo virus alle spalle e tornare alla normalità. Più vaccini arrivano e più rapidamente renderemo la #ToscanasiCura!".

Ieri sera nel corso di una diretta Facebook lo stesso presidente Giani si era detto ottimista sul fatto che la Toscana possa restare ancora Arancione. L'annuncio stasera o domani. 

Intanto stamanai il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri (M5S) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulla situazione covid. “Aumentano i contagi in molte regioni, questo è legato prevalentemente alla variante inglese che ha progressivamente sostituito il virus originario –ha affermato Sileri-. E’ una variante che contagia di più, circa il 50% in più. Questo aumento dei contagi interessa diverse aree del Paese che rischiano di accedere ad una colorazione diverse e quindi ad una progressione di chiusure. Ci sono aree del Paese dove già esistono zone rosse all’interno delle regioni.

E’ anche vero che altre aree del Paese sembrano preservate, come la Sardegna. Ci sarà una situazione a macchia di leopardo, con il progredire della vaccinazione dovremo osservare un calo dei ricoveri e della mortalità, ma finora il numero di vaccini somministrati non è significativo. A marzo però arriveranno più dosi e sarà importante somministrare almeno la prima dose alle fasce più fragili della popolazione. C’è stato già un calo dei casi tra il personale sanitario che è stato già vaccinato, dobbiamo spingere di più per vaccinare anche i liberi professionisti, farmacisti ed odontoiatri.

Bisogna accelerare la campagna vaccinale. Fare una singola dose non significa non fare la seconda dose o ritardarla di tanti mesi, significa poter fare la prima dose a più persone e poi quando ci saranno più vaccini procedere con il richiamo. Un coordinamento centrale aiuterà non poco quando arriveranno più dosi di vaccino. Io penso che si riusciranno a somministrare 300mila dosi di vaccino al giorno nei prossimi mesi. Bisogna partire dalla popolazione più fragile, quando avremo raggiunto una protezione di gregge in quella popolazione, anche se il virus circola tra gli altri hai protetto coloro che rischiano di più.

Non è molto diverso dal vaccino anti-influenzale. Poi certo, sarebbe bello avere 120 milioni di dosi di vaccino tutti insieme e immunizzare tutta la popolazione subito, ma al momento non ci sono. Alcune dosi dovrebbero essere dirottate nelle aree dove le varianti stanno creando più problemi”.

Sulla produzione del vaccino in Italia. “Un’indipendenza produttiva è auspicabile, ma se pensiamo agli investimenti fatti per Reithera quella è una strada per avere un vaccino homemade. Dovrebbe però continuare un’azione coordinata europea. E’ giusto poterlo produrre, spero che altri Paesi facciano la stessa cosa. Non vinceremo mai questa battaglia se non si crea una strategia globale. Il vaccino deve essere distribuito a tutti i Paesi del mondo”.

Sull’efficacia delle mascherine. “Spero che vengano puniti severamente senza pietà coloro che hanno introdotto in Italia mascherine taroccate, ma la stragrande maggioranza delle mascherine che utilizziamo sono sicure. Laddove ci si trova in un luoghi affollati è più opportuno utilizzare la mascherina ffp2, ora con la variante inglese che è più infettante è bene privilegiare questa rispetto alla chirurgica”.

Sulla scuola. “Sono tra quelli che ha sempre pensato la scuola come luogo sicuro. Purtroppo ora questa variante colpisce soggetti più giovani. Laddove la circolazione del virus è particolarmente severa e vede impegnate le varianti, è chiaro che bisogna chiudere, non solamente le scuole”.

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