Tirocini: contributi legati all’assunzione e più controlli

Ecco le nuove linee guida regionali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 marzo 2024 21:39
Tirocini: contributi legati all’assunzione e più controlli

Sostegno finanziario vincolato alla successiva assunzione dei giovani, aumento del rimborso mensile a favore dei tirocinanti, più controlli per garantire un’esperienza realmente formativa evitando l'utilizzo distorto del tirocinio. Sono i cardini delle nuove linee guida sui tirocini extracurriculari che l'assessorato alla formazione e al lavoro ha concertato con le parti sociali e con tutti i soggetti della Commissione regionale permanente tripartita e che la giunta regionale ha approvato alla fine dello scorso febbraio.

I nuovi indirizzi, operativi in via sperimentale, sono stati presentati mercoledì mattina a Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze, dal presidente Eugenio Giani e dall’assessora alla formazione e al lavoro Alessandra Nardini, alla presenza dei membri della Commissione tripartita.

“La Toscana, prima Regione in Italia, introduce un mutamento di prospettiva per assicurare che il tirocinio sia uno strumento di effettiva formazione e un efficace canale di ingresso nel mondo del lavoro”, spiega il presidente Giani, che sottolinea: “Con le nuove linee guida, adottiamo criteri più selettivi e assicuriamo meccanismi di controllo più efficienti”.

Approfondimenti

“È una riforma – osserva l’assessora Nardini - che segna un radicale cambio di paradigma ed è frutto di una approfondita concertazione con le parti sociali. L'ex ministro Orlando aveva avviato un percorso di riforma delle linee guida nazionali sui tirocini che l’attuale Governo ha abbandonato. Il nostro obiettivo è quello di qualificare lo strumento del tirocinio affinché costituisca una valida opportunità formativa e offra un serio orizzonte di buona occupazione, stabile, sicura e di qualità”.

Nelle prossime settimane, sarà pubblicato il bando che mette a disposizione 27,5 milioni di euro a valere sul Fondo Sociale Europeo 2021/27 per il sostegno alle imprese che ospitano giovani tirocinanti.

Il tirocinio e le nuove linee guida

 Il tirocinio è un'esperienza formativa realizzata presso soggetti pubblici o privati con l’obiettivo di favorire l'ingresso nel mondo del lavoro. Ha finalità formative e di orientamento nel caso in cui sia svolto entro 24 mesi dal conseguimento del diploma o della laurea, mentre ha finalità di reinserimento qualora sia rivolto a disoccupati, beneficiarie e beneficiari di strumenti di sostegno al reddito o soggetti in cerca di altra occupazione. Prevede l’obbligo per l’impresa ospitante di corrispondere al tirocinante un rimborso spese forfettario.

Con le nuove linee guida, in Toscana il rimborso sale da 500 a 600 euro mensili. Aumenta, passando da 300 a 400 euro, anche il sostegno finanziario regionale al datore di lavoro che ospita giovani tirocinanti di età compresa tra i 18 e i 34 anni. Ma, grazie ai nuovi indirizzi, è subordinato alla stipula, entro trenta giorni dal termine del tirocinio, di un contratto a tempo indeterminato, a tempo determinato di almeno 12 mesi, oppure di apprendistato professionalizzante o duale (I o III livello). Le nuove disposizioni valgono sia per l’assunzione effettuata da parte dell’impresa ospitante, sia quando ad assumere è un’altra impresa, valorizzando così il valore “formativo” dell’impresa ospitante, che si è fatta carico di insegnare un mestiere.

L’impresa ospitante che procederà all’assunzione potrà fruire anche degli incentivi all’occupazione: 8.721 euro nel caso di tempo indeterminato (10.875 per l’assunzione di disabili e svantaggiati) e fino a 4.360 euro per il tempo determinato o l’apprendistato. Per l’assunzione effettuata da un’impresa diversa rispetto a quella ospitante, il datore di lavoro potrà avvalersi degli incentivi previsti dai bandi già attivi dell’Agenzia regionale toscana per l’impiego che mettono a disposizione risorse dell’Fse+ o del Patto per il lavoro.

La dotazione finanziaria messa a disposizione per il sostegno alle imprese che ospitano giovani tirocinanti (azione che rientra nell'ambito di Giovanisì, il progetto regionale per l'autonomia dei giovani) ammonta a 27,5 milioni di euro a valere sul Fondo Sociale Europeo 2021/27.

Le nuove linee guida rafforzano le attività di vigilanza, monitoraggio e controllo. Da un lato sarà rinnovata l’intesa tra Regione Toscana e Ispettorato nazionale del Lavoro, dall’altro l’attività di controllo, gestione e rendicontazione verrà svolta territorialmente dall’Agenzia regionale toscana per l’impiego (Arti), dotata di tutti gli strumenti necessari grazie al piano nazionale di rafforzamento dei servizi pubblici regionali per l’impiego.

Al via inoltre la sperimentazione del digital badge, tesserino digitale che al termine del tirocinio conterrà attraverso meta-dati tutte le informazioni sulle esperienze fatte e le abilità acquisite, permettendo di esibire successivamente il bagaglio di conoscenze accumulate. Il badge, che sta assumendo una rilevanza sempre maggiore nel mercato del lavoro, attesta il conseguimento di competenze acquisite in ambito formale, informale e non formale e delle relative conoscenze e abilità.

Anche l’attività di ricerca e studio sarà implementata, sia attraverso il coinvolgimento di Irpet e Inapp (ex Isfol), sia mediante la creazione di un Osservatorio regionale dei tirocini in collaborazione con l’Irpet stesso e l’ufficio regionale di statistica, proprio per monitorare e valutare le ricadute dei nuovi indirizzi.

Alcuni dati sui tirocini

Nel 2022 in Toscana, sono stati attivati 16.104 tirocini, in prevalenza a favore di donne (53%) e giovani (79% nella fascia di età fino a 29 anni). Secondo una recentissima ricerca della Fondazione studi consulenti del lavoro la Toscana è la Regione italiana con il tasso più elevato di inserimento occupazionale per tirocinanti: il 67% ha firmato un contratto entro sei mesi. A seguire, si piazzano Veneto (66,9%), Marche (66,4%), Umbria ed Emilia-Romagna (66,1%), a fronte di una media nazionale del 62%.

Un'analisi di Irpet ha evidenziato che in Toscana il 54% dei tirocinanti viene assunto entro un anno dallo stesso datore di lavoro presso il quale è stato svolto il tirocinio. Inoltre, i tirocini che hanno avuto un esito occupazionale si sono tradotti nel 41% dei casi in contratti a tempo indeterminato o di apprendistato, per il il 33% in contratti a tempo determinato.

LE DICHIARAZIONI DEI SINDACATI

Il segretario generale di Cgil Toscana Rossano Rossi e Monica Stelloni (Cgil Toscana): “E’ un risultato importante, perché per anni abbiamo contrastato l’abuso che veniva fatto dei tirocini. Finalmente si restituisce dignità a uno strumento di politica attiva, il tirocinio, si riconosce all’impresa il valore della formazione effettuata e si sostiene chi assume con contratti di lavoro stabili. Il risultato raggiunto è frutto di un metodo, quello della concertazione fra le Parti Sociali, compiutamente agito in Commissione Regionale Permanente Tripartita, dalle Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL e dalle rappresentanze delle imprese, con il supporto indispensabile della Direzione Lavoro, perseguito e sostenuto fortemente dall’assessora Nardini e richiamato a più riprese dal presidente Giani.

Un risultato importante, ribadiamo, raggiunto dopo anni nei quali il tirocinio è stato spesso stigmatizzato, perché troppo spesso utilizzato in maniera distorta e che torna ad assumere la sua forma corretta, quella di una formazione concreta finalizzata all’assunzione”.

Ciro Recce, segretario generale Cisl Toscana, e Stefano Boni, del Dipartimento studi Cisl Toscana: “La formazione ha prodotto un altro buon risultato: più risorse a disposizione per i tirocinanti e più attenzione al corretto utilizzo dello strumento dei tirocini. Importante che venga rafforzato il ruolo delle aziende come formatrici, anche attraverso il rilascio di un attestato al termine del percorso che potrà essere ‘speso’ anche in altre realtà produttive. Da sottolineare anche l’aumento dei controlli sul corretto ricorso allo strumento del tirocinio, con l’esclusione di mansioni particolarmente semplici e ripetitive, per garantire che ci sia un contenuto realmente formativo. Infine è importante che sia stato previsto un contributo aggiuntivo finale, subordinato all’assunzione del tirocinante”.

Il Segretario Generale della UIL Toscana Paolo Fantappiè e il Segretario Generale della UIL FPL Toscana Flavio Gambini: “Per la UIL, che proprio ieri in occasione delle celebrazioni per i 74 anni di vita ha lanciato la campagna contro il precariato e il lavoro sommerso, questo progetto è molto importante poiché va a valorizzare la concertazione, coinvolgendo Sindacati e imprese e permettendo quindi di creare un’occasione per guidare i giovani nel passaggio dalla scuola al mondo del lavoro in una prospettiva stabilizzante con contratti di lavoro subordinato. Monitorando tutto il progetto con un apposito osservatorio, crediamo che la strada intrapresa sia quella giusta”.

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